Un’emergenza ambientale minaccia le coste dell’India dopo l’affondamento della portacontainer Msc Elsa 3, avvenuto il 25 maggio 2025 a circa 38 miglia nautiche da Kochi, nello stato del Kerala. Secondo quanto riferito dalle fonti indiane, la causa principale dell’affondamento è stata un rapido e grave allagamento di uno dei compartimenti della nave. Lo scafo ha subito un’inclinazione di 26 gradi, che ha reso impossibile ogni manovra di recupero e ha portato infine al completo affondamento al largo della costa sud-occidentale dell’India. Non sono al momento segnalate altre cause, né strutturali né esterne, come incendi o collisioni.
La Msc Elsa 3, che batte bandiera liberiana e operata dalla compagnia Mediterranean Shipping Company, era salpata dal porto di Vizhinjam il 23 maggio, diretta a Kochi. A bordo si trovavano 24 membri dell’equipaggio di diverse nazionalità, tra cui Russia, Filippine, Ucraina e Georgia. Le operazioni di salvataggio, coordinate dalla Guardia Costiera Indiana e dalla Marina Militare, si sono svolte tra il 24 e il 25 maggio e hanno permesso il salvataggio di 21 membri tramite zattere di emergenza e l’intervento di navi di passaggio. Il comandante, il direttore di macchina e il secondo direttore di macchina sono rimasti a bordo fino all’ultimo, nel tentativo di salvare la nave, ma sono stati infine tratti in salvo da una nave militare poco prima dell’affondamento. Non si registrano vittime.
La nave trasportava 640 container, tra cui 13 contenenti merci pericolose. Di particolare rilievo è la presenza di dodici container carichi di carburo di calcio, una sostanza chimica che, a contatto con l’acqua salata, può generare gas infiammabili e idrossido di calcio, con possibili effetti nocivi sull’ambiente marino. Oltre al carico commerciale, nei serbatoi della nave erano stivate circa 84 tonnellate di gasolio e 367 tonnellate di olio combustibile, anch’essi fonte di potenziale inquinamento, soprattutto in vista dell’arrivo del monsone che potrebbe favorire la dispersione degli inquinanti verso la costa.
Le Autorità locali hanno attivato immediatamente un piano di emergenza ambientale per il controllo e la gestione dei possibili sversamenti. Sono stati predisposti pattugliamenti aerei e navali lungo il tratto interessato e una task force regionale è stata convocata per valutare l’impatto ambientale dell’incidente. Al momento dell’ultimo aggiornamento non risultano fuoriuscite significative di carburante, ma la sorveglianza resta attiva e costante, anche per intercettare eventuali container galleggianti in rotta verso terra.
La Msc Elsa 3 era una nave costruita nel 1997, con una capacità di circa 1.730 teu. L’ultima ispezione risale a novembre 2024, effettuata nel porto di Mangalore, dove erano state riscontrate cinque carenze, di cui non sono stati divulgati i dettagli. Inoltre, lo storico della nave include un episodio di collisione risalente al 2016 che aveva causato danni strutturali, alimentando ora interrogativi sulla reale integrità dell’unità.