Cresce la preoccupazione tra i lavoratori marittimi, espressa da una nota diffusa l’8 settembre 2025 dalla Cgil, per il futuro di Tirrenia Cin, dopo alcune indiscrezioni su possibili vendite di navi e ridimensionamenti che potrebbero mettere in pericolo migliaia di posti di lavoro. Nel comunicato, la Camera del Lavoro di Torre del Greco denuncia il silenzio della compagnia del Gruppo Onorato e chiede un intervento urgente delle istituzioni per evitare una nuova crisi occupazionale nel settore marittimo.
Secondo il sindacato, la mancanza di comunicazioni ufficiali da parte della compagnia alimenta un clima d’incertezza e sfiducia. “Il silenzio dell’azienda pone grossi interrogativi circa l’attuale condizione aziendale”, si legge nella nota diffusa l’8 ottobre. Preoccupa ulteriormente l’insistenza delle voci che vorrebbero il gruppo Onorato pronto a cedere parte della flotta e alcune linee marittime, senza fornire alcuna spiegazione ai sindacati. Questo atteggiamento, definito “poco chiaro”, inquieta molto i lavoratori, che chiedono garanzie precise sul loro futuro.
Il rischio stimato dalla Cgil è di circa duemila posti di lavoro e il timore dei lavoratori è alimentato anche dal precedente della cessione di navi a Msc e Moby, che in passato aveva già ridimensionato la flotta e acceso un primo campanello d’allarme. Oggi, in un contesto economico più fragile e in un settore sottoposto a forti pressioni internazionali, un’operazione analoga rischierebbe di avere effetti ancora più pesanti e difficilmente reversibili. La Camera del Lavoro sottolinea che una quota significativa dei dipendenti risiede tra Torre del Greco ed Ercolano, territori già segnati da altre crisi occupazionali che hanno ridotto negli anni la tenuta sociale ed economica della zona.
La Cgil e la Filt annunciano di voler intraprendere tutte le iniziative necessarie per difendere i posti di lavoro dei marittimi e chiedono con forza l’apertura di un tavolo di confronto tra azienda, governo e parti sociali. L’obiettivo è ottenere chiarezza sulle reali intenzioni di Tirrenia Cin e impedire che decisioni strategiche vengano prese senza il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze. “Non possiamo accettare che un patrimonio occupazionale e professionale come quello dei marittimi campani venga sacrificato nel silenzio”, si legge nella nota.
La vertenza Tirrenia rischia di avere ripercussioni ben oltre il perimetro aziendale. Un ridimensionamento della flotta o la cessione di asset strategici potrebbe compromettere i collegamenti con le isole maggiori e colpire anche l’indotto portuale di città come Napoli, Cagliari e Palermo, con effetti a catena su imprese, servizi e comunità locali. È per questo che la Cgil considera la vicenda una questione nazionale e non semplicemente locale, e chiede al ministero dei Trasporti e quello del Lavoro di assumere una posizione chiara e tempestiva.






























































