Un altro tassello del trasporto italiano finisce in mani stranieri e questa volta si tratta di un prezzo pregiato: Fagioli Holding, che controlla le attività del Gruppo Fagioli, specializzato in trasporti eccezionali e project logistics e che entra nell’orbita del colosso francese Cma Cgm. Lo ha annunciato il 15 dicembre 2025 Ceva Logistics, multinazionale logistica controllata da Cma Cgm, che ha firmato un accordo per acquisire l’intero capitale di Fagioli Holding e di tutte le sue affiliate, per una cifra che non è stata comunicata. L’obiettivo è rafforzare in modo strutturale il posizionamento nel project logistics e, in particolare, nelle attività di trasporto eccezionale, sollevamento pesante e ingegneria applicata ai grandi progetti industriali. L’integrazione delle due realtà consentirà così di coprire l’intera catena del valore, dalla fase di progettazione e ingegnerizzazione fino alla consegna finale e alle operazioni di installazione in sito.
Il Gruppo Fagioli, che nel 2024 ha registrato un fatturato consolidato pari a 216 milioni di euro, è controllato in maggioranza dal fondo di private equity QuattroR, mentre la restante quota fa capo alla famiglia Fagioli attraverso Fagioli Finance. L’operazione prevede il passaggio dell’intero capitale a Ceva, che integrerà circa 450 addetti specializzati, inclusi oltre quaranta ingegneri, e un ampio portafoglio di assetti tecnici dedicati alle movimentazioni complesse. Le attività di Fagioli rafforzeranno in particolare la presenza di Ceva in Europa, Nord America e Asia-Pacifico, oltre a sostenere lo sviluppo in Medio Oriente e Africa orientale, dove il gruppo è già presente tramite joint-venture e acquisizioni precedenti.
Fondata nel 1955 a Sant’Ilario d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, da Giovanni Fagioli, l’azienda nasce come realtà di trasporto tradizionale, inizialmente attiva nel legname e nei beni di consumo. Nei primi anni Sessanta avviene la progressiva specializzazione nei trasporti eccezionali, con operazioni che segnano l’avvio di un percorso distintivo nel panorama italiano. La crescita accelera sotto la guida di Alessandro Fagioli, figlio del fondatore, che per oltre sessant’anni trasforma l’impresa familiare in un gruppo internazionale ad alta intensità tecnologica.
Nel corso di questo periodo, Fagioli è protagonista di interventi complessi che contribuiscono a consolidarne la reputazione globale, come il trasporto del sommergibile Enrico Toti al Museo Nazionale della Scienza e Della Tecnologia di Milano nel 2005, il raddrizzamento della nave Costa Concordia all’Isola del Giglio nel 2013 e le attività logistiche e di sollevamento connesse alla demolizione e ricostruzione del ponte Morandi a Genova tra il 2018 e il 2020. Alessandro Fagioli è scomparso nel marzo 2020, lasciando un gruppo fortemente connotato da competenze ingegneristiche e capacità operative rare nel settore.
Prima dell’ingresso di QuattroR, il gruppo aveva attraversato una fase di forte tensione finanziaria. Nel 2013 è stato sottoscritto un accordo di ristrutturazione del debito con il sistema bancario per circa 180 milioni di euro, che aveva molto limitato la capacità di investimento e di sviluppo industriale. Il punto di svolta si colloca nel dicembre 2017, quando QuattroR Sgr acquisisce una partecipazione iniziale del 49% di Fagioli Spa, con un percorso concordato per salire successivamente al 60% del capitale. L’operazione era finalizzata al rafforzamento patrimoniale e finanziario del gruppo, mantenendo al contempo un governo italiano, con il restante 40% in capo alla holding della famiglia Fagioli.
Negli anni successivi, il fondo ha sostenuto un percorso di riequilibrio finanziario e rilancio industriale, accompagnato da investimenti mirati e da un progressivo rafforzamento della presenza internazionale. Nel 2021 sono emerse indiscrezioni su una possibile cessione della quota di controllo da parte di QuattroR, ipotesi che non ha trovato seguito. Il fondo è rimasto azionista di maggioranza fino all’accordo con Ceva Logistics, accompagnando il gruppo verso una nuova fase di integrazione all’interno di un operatore logistico globale.
Sul piano dirigenziale, nel febbraio 2024 il Consiglio di amministrazione ha nominato Fernando Bertoni amministratore delegato del gruppo, con il mandato di accelerare lo sviluppo in segmenti ad alto potenziale come energy generation, infrastrutture e sollevamenti speciali. Bertoni ha portato un’esperienza trentennale maturata in contesti internazionali nei settori dell’energia e dell’ingegneria industriale, avendo ricoperto ruoli apicali in gruppi come Util Group e Ge Environmental Control Solutions.
Dal punto di vista economico, i bilanci mostrano una crescita progressiva, con una differenza marcata tra i dati della capogruppo e quelli consolidati. Fagioli Spa ha registrato ricavi pari a 121,6 milioni di euro nel 2021, saliti a 124,4 milioni nel 2022 (+2,3%), a 128,6 milioni nel 2023 (+3,4%) e a 133,2 milioni nel 2024 (+3,6%). Il bilancio 2023 si è chiuso con una perdita di 3,9 milioni di euro, dopo un utile di 2,3 milioni nel 2022, principalmente per effetto di accantonamenti e rettifiche di valore.
A livello consolidato, che include le società operative internazionali, le dimensioni risultano più ampie. Nel 2019 i ricavi erano pari a 190,2 milioni di euro, con un Ebitda di 25 milioni. Nel 2020 l’Ebitda si è attestato a 24 milioni (+6,4% rispetto all’anno precedente), mentre l’utile netto ha raggiunto 7,2 milioni di euro (+21,4%). Nel 2023 il fatturato consolidato si collocava intorno ai 200 milioni di euro, soglia superata nel 2024, anno in cui i ricavi hanno oltrepassato i 200 milioni, confermando il rafforzamento del perimetro operativo internazionale. A supporto degli investimenti, nel febbraio 2025 Mediocredito Centrale ha erogato un finanziamento di 5 milioni di euro, garantito al 70% da Garanzia Futuro di Sace, destinato all’ampliamento della flotta nei mercati europeo, americano e australiano.
Uno degli elementi distintivi del Gruppo Fagioli è rappresentato dal patrimonio di assetti, considerato tra i più estesi al mondo per le operazioni di trasporto e sollevamento eccezionale. La flotta comprende carrelli modulari semoventi Spmt di ultima generazione, con capacità fino a 60 tonnellate per asse, utilizzabili su infrastrutture stradali, cantieri e terreni complessi, oltre a carri ferroviari fino a 32 assi con portata fino a 500 tonnellate e configurazioni speciali di tipo Schnabel. A questi si affiancano sistemi di skidding con capacità fino a 64mila tonnellate per la movimentazione orizzontale di grandi manufatti.
Nel sollevamento, il gruppo dispone di martinetti idraulici strand jacks con capacità da 15 a 750 tonnellate per unità, utilizzabili in configurazioni multiple, e di gru cingolate di grande portata, tra cui la LR13000 da 3.000 tonnellate, oltre a modelli con portata fino a 1.350 tonnellate. Completano il portafoglio sistemi modulari jack-up, estendibili fino a 4.000 tonnellate, e soluzioni dedicate per le operazioni di load-out nel settore dell’eolico offshore.
La struttura operativa di Fagioli si articola su tre hub principali, a Sant’Ilario d’Enza, Singapore e Houston, che coordinano una presenza diretta in oltre 17 Paesi e una forza lavoro superiore a 600 addetti. I settori serviti spaziano dall’energia tradizionale e rinnovabile all’oil and gas, dalle infrastrutture civili all’industria pesante, con un portafoglio clienti che include grandi multinazionali industriali ed Epc contractor globali. In questo contesto, l’ingresso nel perimetro di Ceva Logistics colloca il Gruppo Fagioli all’interno di una piattaforma logistica globale, ampliandone la capacità di accesso al mercato e integrando competenze ingegneristiche specialistiche con una rete internazionale di freight forwarding e contract logistics.
Pietro Rossoni

































































