Con una nota diffusa il 25 gennaio 2025, l’associazione tedesca degli operatori del trasporto e della logistica Bundesverband Güterkraftverkehr Logistik und Entsorgung (Bgl) ha respinto la richiesta fatta ai trasportatori dal Gruppo Mercedes-Benz di ridurre le tariffe contrattuali del dieci percento, mettendo in evidenza i rischi di una tale misura per le aziende di trasporto tedesche, già messe sotto pressione da margini sottilissimi e da politiche industriali sfavorevoli. Bgl spiega che la comunicazione di Mercedes-Benz, indirizzata ai suoi fornitori di servizi di trasporto all’inizio del 2025, ha fissato il termine del 23 gennaio 2025 per la presentazione di offerte che includano la richiesta di riduzione dei costi. Tale misura, secondo l’associazione, avrà un impatto devastante per le aziende di trasporto tedesche, che rischiano di essere soppiantate da operatori dell’Est Europa caratterizzati da tariffe più basse e condizioni di lavoro discutibili.
Dirk Engelhardt, portavoce di Bgl, ha sottolineato come questa decisione rappresenti un ulteriore passo verso il dumping competitivo, una situazione che potrebbe portare a conseguenze drammatiche, come la chiusura di numerose imprese medie e piccole e il rischio di assistere a un “Gräfenhausen 2.0”, in riferimento ai recenti casi di crisi nel settore. La situazione appare particolarmente critica alla luce delle recenti politiche adottate nel settore dei trasporti. Nel 2024 è stato raddoppiato in Germania il pedaggio per i camion, misura che secondo Bgl ha aumentato i costi operativi di circa 20mila euro annui per ogni veicolo. Questa decisione ha ulteriormente eroso i margini di profitto del trasporto merci su strada, già esigui e compresi tra lo 0,1% e il 2%.
L’attuale richiesta di una riduzione dei costi del 10% è considerata dall’associzione insostenibile. Le aziende di trasporto che non saranno in grado di soddisfarla perderanno inevitabilmente i contratti, che finiranno nelle mani di operatori low-cost. Questi ultimi, aggiunge Bgl, in molti casi ricorrono a pratiche di sfruttamento dei lavoratori, con salari al di sotto del minimo legale. L’associazione prosegue affermando che questa strategia di risparmio da parte di una Casa automobilistica di prestigio come Mercedes-Benz è non solo eticamente discutibile, ma anche miope. La competitività del settore dei trasporti tedeschi, e con essa la sopravvivenza di molte imprese familiari, non può essere sacrificata sull’altare del risparmio a breve termine.
“Le colpe di una politica industriale sbagliata non possono essere scaricate sulle spalle delle imprese di trasporto. La Germania ha bisogno di un sistema di medie imprese forte, non di una corsa al ribasso verso la concorrenza sleale”, ha dichiarato Engelhardt. Bgl e i suoi rappresentanti chiedono quindi a Mercedes-Benz di rivedere con urgenza le proprie richieste, sostenendo che un dialogo costruttivo, orientato alla sostenibilità e al rispetto delle condizioni del mercato locale, è fondamentale per garantire la stabilità dell’intero settore e preservare il tessuto economico rappresentato dalle imprese di trasporto medio-piccole.