Se si esclude l’accesso diretto al Mar Nero, in comune comunque con la Romania più a nord e la Turchia a sud, la Bulgaria ha storicamente mantenuto un ruolo un po’ defilato nella geografia dei trasporti. Ma i mutati scenari internazionali, una maggiore coesione all’interno dell’Unione Europea - sottolineata dal fatto che dal 1° gennaio 2026 anche Sofia adotterà l’euro come valuta nazionale - stanno stimolando una serie d’investimenti nelle infrastrutture ferroviarie che rilanceranno il ruolo della penisola balcanica. In particolare, gli interventi sono indirizzati da una parte a migliorare i collegamenti con la Romania, dall’altra a favorire le relazioni con la Turchia.
In realtà i primi cantieri a essere aperti portano la firma della Romania, ma riguardano proprio le infrastrutture di confine tra i due Paesi. Il gestore della rete ferroviaria rumena Cfr Sa (Compania Națională de Căi Ferate) ha assegnato il contratto d’appalto per l’ammodernamento e l’elettrificazione della linea lunga 93 chilometri che dall’importante nodo e scalo ferroviario di Jilava a sud di Bucarest raggiunge il confine bulgaro a Giurgiu. Il contratto ha un valore di 450 milioni di euro e i lavori dovranno essere conclusi entro tre anni. La linea, ammodernata, raggiungerà il livello più evoluto dal punto di vista dell’elettrificazione, del segnalamento a standard europeo e della digitalizzazione.
Alla Bulgaria resta il compito di completare l’elettrificazione della breve tratta di confine rappresentata dal ponte sul Danubio che consentirà quindi di interconnettere la rete ferroviaria dei due Paesi accomunata dalla scelta di un unico sistema di alimentazione elettrica, i moderni 25 kV in corrente alternata, anche se oltre il confine tra Romania e Bulgaria la velocità massima delle linee ferroviarie si riduce drasticamente e quindi resta ancora molto da fare per raggiungere lo standard europeo.
Ma la Bulgaria guarda anche con interesse alle relazioni con la Turchia. Le ferrovie bulgare progettano un nuovo collegamento ferroviario tra i due Paesi lungo una settantina di chilometri, dei quali poco meno di 40 rappresentati da una linea esistente da ammodernare ed elettrificare, mentre una trentina saranno quelli di nuova costruzione.
La tratta, tutta interna al Paese, collega Yambol con Lesovo dove sorgerà il nuovo valico ferroviario di frontiera con la Turchia. Questa nuova direttrice rappresenta un’alternativa all’attuale linea transfrontaliera, ormai congestionata tra Svilengrad e Kapıkule. Da qui si collega alla linea ad alta capacità lunga 150 chilometri fino a Istanbul, inserita nel corridoio europeo Ten-T Orientale/Mediterraneo Orientale, dove però resta da realizzare il collegamento di confine lungo una ventina di chilometri. La nuova direttrice in Bulgaria consentirà il transito dei treni merci con una velocità fino a 120 chilometri l’ora.
Piermario Curti Sacchi


































































