Il trasporto ferroviario merci europeo sta attraversando una fase di criticità diffuse che incidono direttamente sulla competitività del settore. È quanto emerso dall’assemblea di Fermerci, aperta dall’intervento del presidente Clemente Carta, che ha delineato un quadro caratterizzato dalla somma di fattori infrastrutturali, regolatori e organizzativi con effetti pesanti sulla continuità dei servizi.
Secondo quanto illustrato da Carta, il contesto europeo appare “estremamente complesso”, anche a causa della concentrazione di cantieri e di un coordinamento internazionale giudicato insufficiente. Tra gli elementi più critici è stata richiamata la programmazione di chiusure in Germania su quaranta linee ferroviarie, insieme all’introduzione della nuova normativa svizzera sui carri merci. I parametri tecnici previsti, definiti irrealistici, rischiano di ridurre ulteriormente la capacità del sistema proprio mentre l’Unione Europea sollecita un maggiore trasferimento modale dalla strada alla ferrovia.
Il presidente di Fermerci ha sottolineato come il rischio concreto sia una contrazione dell’offerta ferroviaria in una fase in cui il settore dovrebbe invece sostenere gli obiettivi ambientali e logistici europei. La sovrapposizione tra cantieri, limiti operativi e regole non armonizzate tra i diversi Paesi sta generando colli di bottiglia lungo i principali corridoi internazionali, con ripercussioni dirette sui traffici merci.
Anche il quadro nazionale presenta forti elementi di complessità. In Italia, i lavori infrastrutturali legati al Pnrr, considerati indispensabili per colmare ritardi storici della rete ferroviaria, stanno comportando un aumento significativo delle interruzioni programmate e dei cantieri. Carta ha evidenziato come queste attività, pur necessarie, stiano producendo effetti negativi sulle imprese del trasporto ferroviario merci in una fase già segnata da una pressione operativa e competitiva elevata.
Le interruzioni della circolazione determinano infatti ritardi, cancellazioni di servizi, applicazione di penali contrattuali e, in alcuni casi, la perdita di clienti. Una situazione che mette in difficoltà diverse aziende, soprattutto nel periodo di transizione che accompagnerà il completamento dei lavori, previsto entro il 2026. Gli effetti degli investimenti del Pnrr, secondo quanto ricordato in assemblea, si protrarranno almeno fino al 2027, rendendo il percorso di adattamento particolarmente delicato.
A questo scenario si aggiungono le complessità burocratiche. Le procedure amministrative rendono difficoltosa l’attuazione degli incentivi previsti per il settore e indeboliscono la certezza delle regole, con un ulteriore aggravio per le imprese ferroviarie merci. La combinazione tra oneri regolatori, discontinuità operative e incertezza normativa contribuisce a ridurre la capacità di pianificazione a medio termine.
Nel quadro critico delineato, Carta ha comunque segnalato alcuni elementi di segno positivo. Il dialogo con Rfi si è rafforzato, favorendo un confronto più strutturato sulle modalità di gestione dei cantieri e sull’organizzazione della circolazione. Resta tuttavia centrale per l’associazione la richiesta di un coordinamento europeo più efficace, in grado di evitare sovrapposizioni e disallineamenti tra le scelte infrastrutturali dei diversi Paesi.
Tra le proposte avanzate, il presidente ha richiamato anche la possibilità di valutare un’apertura selettiva di alcune finestre orarie attualmente riservate al traffico passeggeri, al fine di garantire la continuità dei servizi merci lungo le principali direttrici, soprattutto in presenza di interruzioni prolungate. Sul piano associativo, il 2025 è stato definito da Carta come un anno di forte crescita per Fermerci. L’attività istituzionale si è intensificata, nuovi soci sono entrati nell’associazione e le iniziative sul territorio hanno registrato riscontri positivi. Tra queste, il progetto Casa Fermerci è stato citato come esempio di un rafforzamento del legame con le imprese e con gli operatori del comparto.
Guardando al 2026, lo scenario resta complesso ma con prospettive considerate più incoraggianti, in relazione all’avanzamento degli investimenti infrastrutturali e alla possibilità di beneficiare, nel tempo, degli interventi finanziati dal Pnrr. In questo contesto, Fermerci ha ribadito il proprio impegno a rappresentare il settore e a lavorare per un quadro normativo più equilibrato e coerente con le esigenze operative del trasporto ferroviario merci.


























































