Ormai l’obiettivo è vicino e sarà raggiunto nel primo trimestre 2026. Entro quella data sarà rilasciata l’autorizzazione per la messa in servizio (Amis) sulla rete ferroviaria italiana di quella che si preannuncia come una rivoluzione per la trazione nel trasporto merci, la locomotiva della famiglia Euro9000 messa a punto e prodotta dalla svizzera Stadler nello stabilimento spagnolo di Valencia. Questa macchina che già percorre la rete europea, e quindi ha già superato la prova sul campo, mette insieme prestazioni molto elevate, flessibilità di utilizzo per le varie combinazioni ibride e costi operativi concorrenziali.
Non è fuori luogo ritenere che questo mezzo, progettato esclusivamente per il servizio merci, possa rappresentare un asso nella manica e una svolta per il futuro della ferrovia merci sui grandi assi europei. Lo stanno a dimostrare le sue caratteristiche. Prima di tutto è una sei assi con un rodiggio non comune, in quanto dispone di due carrelli con tre assi motori ciascuno che grazie alla gestione elettronica consentono un’aderenza significativa senza aggredire e usurare il binario, cosa che in passato ha rappresentato un grosso limite per le pesanti sei assi storiche.
È poi quadricorrente, quindi adatta a percorrere tutta la rete europea anche perché equipaggiata con tutti i sistemi di sicurezza, con la possibilità di avere due moduli aggiuntivi, un propulsore diesel e un pacco di batterie che possono anche lavorare in parallelo arrivando alla elevata potenzia massima di 9 kW, da mettere a confronto con una moderna locomotiva a quattro assi che può raggiungere in media i 6,5 kW.
Queste capacità superano di quasi il 50% quelle delle locomotive elettriche universali, permettendo alle Euro9000 di trainare in autonomia pesanti treni merci lungo i principali itinerari alpini europei senza la necessità di cambi macchina o di rinforzi fino a doppie o triple trazioni per superare le tratte più acclivi. Anche perché lo sforzo di trazione all’avvio raggiunge i 500 kN rispetto a una media di 300 chilo newton delle migliori concorrenti a quattro assi. I progettisti della Stadler hanno calcolato il costo sul ciclo di vita di questa famiglia di locomotive che risulta sempre inferiore all’utilizzo di due macchine multisistema universali accoppiate per lo stesso tipo di servizio.
Le nuove Euro9000 sono già omologate in Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Olanda. E ora si attende anche l’autorizzazione per l’Italia a conclusione di un lungo processo di omologazione iniziato nel luglio 2021, anche se a essere precisi ci sono già imprese nazionali che utilizzano queste locomotive ma sulle reti d’oltralpe e in particolare TX Logistik, Rail Traction Company/Lokomotion e Lte Italia. Numerosi contratti sono già stati sottoscritti tra la Stadler e alcune società di noleggio, come Nexrail che ha posto l’opzione su duecento unità.
Piermario Curti Sacchi





















































