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    Maersk sperimenta con cautela il ritorno a Suez

    Primo transito nel Mar Rosso dopo quasi due anni per la compagnia danese Maersk. Il settore del container resta però diviso tra cautela operativa e riaperture graduali, con strategie differenziate tra i grandi operatori.

    Agmaz risponde alle accuse di aggressione agli autisti

    Dopo le accuse di aggressione ai danni di un autista rivolte a Łukasz Mazur, proprietario del gruppo, la direzione di Agmaz Lukmaz Mlogistyka ha inviato una dichiarazione ufficiale al portale polacco Etransport.pl per fornire la propria versione dei fatti e difendere l'immagine dell'azienda.

    Secondo Agmaz, l'autista uzbeko avrebbe bloccato il camion in Germania dopo aver cercato di risolvere unilateralmente il proprio contratto di lavoro ed aver preteso un risarcimento di 1.500 euro dal titolare dell'attività. Mazur si sarebbe quindi recato in Germania per recuperare il camion e qui avrebbe ricevuto una richiesta pecuniaria più alta, pari a 10mila euro, avanzata su consiglio dei sindacati. Dopo il suo rifiuto l'autista lo avrebbe aggredito con un coltello, ferendolo ad una mano e costringendolo ad usare uno spray lacrimogeno per legittima difesa.

    Nella dichiarazione Agmaz si è scagliata anche contro il Governo tedesco e i sindacati, che starebbero cercando di affossare l'intero comparto dei trasporti polacco per favorire le imprese nazionali ed avviare una riforma legislativa che faciliti le imprese tedesche nell'assunzione di autisti extracomunitari. La società sostiene che anche le proteste avvenute nei mesi scorsi a Grafenhausen sarebbero state fomentate dai sindacati con l'intento di screditare le aziende polacche e favorire la migrazione dei conducenti dalla Polonia alla Germania. Come si legge nella lettera, una grossa impresa tedesca si sarebbe infatti fatta avanti per assumere cento autisti di Agmaz, se solo fosse stato legalmente possibile.

    Nella dichiarazione fornita da Agmaz, pubblicata su Etransport.pl e tradotta in italiano, si legge che “possiamo confermare che quanto accaduto è stato sorprendente. Uno dei nostri autisti ha deciso, e non accade spesso, di dimettersi dalla nostra azienda e ha chiesto la risoluzione anticipata del contratto senza peraltro rispettare il termine di preavviso legalmente previsto nel contratto stesso”.

    “Tutti i compensi nella nostra azienda vengono pagati puntualmente, in conformità con i termini dei contratti stipulati. Qui si trattava però di chiudere anticipatamente un contratto, ovvero un accordo per i servizi di trasporto forniti dall'autista, per i quali il compenso non è ancora dovuto in conformità con quanto sancito nel contratto”.

    “La scorsa settimana sono stati inviati agli autisti gli ultimi bonifici mensili, per i quali l'azienda ha ricevuto opportuna conferma di emissione da parte della banca. In questo caso specifico, l'autista ha preteso il pagamento aggiuntivo, del tutto ingiustificato, di 1.500 euro per la restituzione delle chiavi del camion che guidava. Ha inoltre preteso che il il titolare dell'azienda si presentasse personalmente per ritirare il predetto veicolo. Il signor Łukasz Mazur, dopo la recente esperienza con il sit-in degli autisti georgiani, ha accettato le condizioni poste dall'autista per risolvere la situazione pacificamente”.

    “Dopo il suo arrivo in Germania, nel parcheggio dove si trovava il camion , si è scoperto che la richiesta pecuniaria del conducente, per ragioni sconosciute, era stata aumentata a 10mila euro su richiesta del signor Edwin Atema. Al titolare dell'azienda di trasporti non è stato spiegato in cosa consisterebbe la somma richiesta dall'autista - tramite Edwin Atema-. ŁukaszMazur non poteva accettare queste assurde condizioni finanziarie che non avevano alcuna base legale o fattuale”.

    “A causa del rifiuto del signor Mazur di pagare la somma di denaro richiesta, l'autista si è infuriato e ha inaspettatamente aggredito il signor Mazur, tentando di pugnalarlo allo stomaco. Il titolare dell'azienda si è coperto istintivamente e il coltello gli è stato solo conficcato nella mano. Per legittima difesa, il signor Mazur ha poi utilizzato gas lacrimogeni per prevenire ulteriori colpi da parte dell'aggressore. Łukasz Mazur nega fermamente e categoricamente di essere stato il primo ad attaccare il pilota uzbeko. Una situazione del genere non è mai accaduta. Tuttavia, non poteva rimanere passivo di fronte agli attacchi fisici diretti contro di lui dall'autista. Sul posto è stata immediatamente chiamata la polizia e Mazur è stato portato in ambulanza all'ospedale. Successivamente i partecipanti all'incidente sopra descritto hanno fornito le loro spiegazioni presso la stazione di polizia e tutte le prove sono state sequestrate dagli agenti”.

    “Comprendiamo la possibilità di dissentire su molte questioni e avere punti di vista diversi, ma è assolutamente impossibile essere d'accordo con la violenza e l'attacco con un coltello nel 21° secolo nel mezzo dell'Europa. In riferimento all'origine degli eventi dell'anno scorso, segnaliamo che l'immagine delle società Agmaz e Lukmaz è stata perfidamente utilizzata per attaccare deliberatamente gli imprenditori polacchi al fine di avviare un cambiamento della legislazione in Germania. Le ditte Lukmaz e Agmaz erano un ottimo bersaglio per l'attacco, perché fino ad allora erano una delle società di trasporti più dinamiche e con maggior tasso di crescita in Polonia. Gestivano enormi quantità di trasporti in Germania”.

    “Inoltre la nostra flotta si distingueva non solo per il colore, ma soprattutto per il suo moderno materiale rotabile. Inoltre, se si ascoltano le dichiarazioni dei politici tedeschi, si sente chiaramente che uno di loro possiede un'azienda di trasporti ed era determinato ad assumere immediatamente cento dei nostri autisti se lo Stato tedesco avesse deciso di cambiare la Legge per facilitare assunzione di lavoratori provenienti da Paesi terzi. I politici tedeschi si sono infatti lamentati a più riprese del fatto che i polacchi possano assumere autisti provenienti da Paesi terzi più facilmente e velocemente”. “Comprendiamo assolutamente che gli imprenditori tedeschi vogliano cambiare la Legge in questo settore, ma non possiamo assolutamente essere d'accordo con il fatto che le società Agmaz e Lukmaz siano messe in una luce sfavorevole, subiscano tentativi di estorsione da parte delle pseudo-organizzazioni di Edwin Atema e non possiamo accettare questi tentativi di distruggere l'autotrasporto polacco. Vista la noncuranza degli agenti di polizia tedeschi, come rappresentanti delle aziende di trasporto polacche abbiamo intrapreso azioni attive nella comunità dei trasporti volte a proteggere i trasporti polacchi in Germania”.

    Vale la pena ricordare che in Polonia, più che attraverso veri e propri contratti di assunzione, molti conducenti lavorano con mandati di trasporto legati a viaggi singoli e dunque rescindere unilateralmente un contratto, come dichiarato nella lettera, potrebbe significare la mancata esecuzione di un trasporto affidato.

    Marco Martinelli

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