Dopo nove mesi dall’annuncio di un accordo preliminare per la cessione dei terminal container di Hutchison Ports, società del Gruppo CK Hutchison che ha sede a Hong Kong, al consorzio formato da Msc (tramite Til) e BlackRock la procedura è ancora bloccata dal Governo cinese, che pretende l’ingresso nel consorzio acquirente di Cosco, inizialmente con una quota del 20-30%. Il 27 luglio è scaduta l’esclusiva con il consorzio e da allora CK Hutchison sta trattando per l’ingresso di Cosco. A dicembre, però, la vicenda si è complicata a causa delle richiesta di Pechino del controllo di fatto della nuova realtà acquirente da parte di Cosco, con potere di veto. Richiesta che si è immediatamente scontrata col rifiuto sia di Msc e BlackRock, che non ammettono veti, sia di Washington. Se ne riparlerà quindi nel 2026.
Lo stallo è dovuto nella presenza nel portafoglio di Hutchison Ports dei due terminal container che sorgono agli estremi atlantico e pacifico del Canale di Panama, Balboa e Cristobal, tramite il 90% in Panama Ports Company . Fin dall’inizio della sua presidenza, Trump ha chiaramente dichiarato di voler “sfrattare” il Gruppo cinese dai due impianti, evento che evidentemente Pechino non vuole. D’altra parte l’attuale stallo non sembra danneggiare CK Hutchison, che continua a generare utili e liquidità dalle sue attività portuali.
La questione coinvolge anche il Governo di Panama, che ha avviato azioni legali e verifiche su una precedente proroga trentennale delle concessioni a Panama Ports Company, con il rischio che l’attuale struttura contrattuale venga invalidata. L’interferenza di Trump è sicuramente motivo di preoccupazione a Panama, d’altra parte la Panama Canal Authority – che gestisce il canale - ha sollevato timori su un’eccessiva concentrazione di capacità in mano Msc nel sistema canale, dato che la compagnia svizzera è già presente a Rodman e coinvolta in un nuovo progetto di terminal a Colón.






























































