Dhl intende automatizzare il carico alla ribalta di container e camion col robot Stretch di Boston Dynamics. Il 13 maggio 2025, la multinazionale tedesca ha annunciato un memorandum d’intesa col costruttore statunitense per la fornitura di mille unità. La collaborazione tra le due società non si limita a questo, perché Dhl sta sviluppando un approccio di co-progettazione e sperimentazione con i leader del settore tecnologico, e Boston Dynamics è tra questi. Dhl vuole inserire i robot anche in altre attività di magazzino, tra cui il picking dei colli.
La società tedesca ha già sperimentato Stretch in una piattaforma della Gran Bretagna, integrandolo nel sistema formato dai nastri trasportatori e pallettizzatori, dimostrando la flessibilità e l’efficacia della soluzione anche in processi complessi. Oggi, oltre il 90% dei magazzini di Dhl ha già almeno una soluzione automatizzata o digitalizzata; su scala globale, il gruppo utilizza più di 7.500 robot, 200mila dispositivi intelligenti portatili e circa 800mila sensori connessi.
Il robot Stretch ha un braccio robotico multi-snodato e di una testa di presa a ventosa, che gli permette di sollevare e spostare scatole fino a 23 chili, adattandosi a forme e dimensioni diverse. Il robot si muove su una base omnidirezionale che gli consente di navigare agilmente tra le corsie strette dei magazzini, senza la necessità di percorsi predefiniti o infrastrutture dedicate. Grazie a sensori avanzati e tecnologie di computer vision, Stretch riconosce i pacchi, pianifica i movimenti e lavora in sicurezza anche in ambienti condivisi con operatori umani.
Uno dei punti di forza di Stretch è la flessibilità: può essere implementato rapidamente in magazzini già esistenti, senza bisogno di modifiche strutturali. Il robot è in grado di scaricare camion, comporre ordini e stoccare merci, lavorando ininterrottamente per circa otto ore grazie alla batteria interna. Ha una capacità di movimentazione fino a 800 scatole all’ora.