I dati di novembre 2012, comunicati dall'associazione dei costruttori Unrae, sono peggiori di quelli del mese precedente, che mostravano un calo del 14,8%. In realtà, quest'ultimo risultato è dovuto ad un relativo incremento d'immatricolazioni causato dalla scadenza della norma che concedeva una deroga alla vendita di veicoli commerciali con motore Euro 4. Il bilancio dei primi undici mesi dell'anno resta pesante: 107.331 unità immatricolate, con un crollo del 32,3% rispetto allo stesso periodo del 2011. "L'anno in corso si fermerà appena al di sotto delle 120.000 unità, con un calo superiore al 30%, ma sul mese di dicembre peserà il secondo e più corposo pagamento dell'IMU", spiega Romano Valente, segretario generale dell'Unrae. " Le prospettive per il 2013 indicano un trend di crescita, solo perché il valore con cui chiuderà l'anno in corso e le sostanziali e progressive perdite accumulate in questi ultimi cinque anni sono a livelli di una depressione veramente profonda. Non da ultimo, va considerato che tale settore è da sempre un indicatore anticipatore del ciclo economico che, pertanto, ci auguriamo, dovrebbe precorrere un recupero congiunturale. E' necessario, comunque, che si faccia qualcosa per il rilancio dei consumi e la semplificazione sul fronte del credito per le piccole imprese, per determinare una significativa inversione di tendenza".
Intanto, l'Unrae ha deciso di annullare la tradizionale conferenza stampa di fine d'anno per protestare contro il silenzio del Governo nei confronti della profonda crisi del mercato automobilistico. "La Conferenza Stampa prevista per il prossimo dicembre, una tradizione che parte nel lontano 1965, cadendo nel momento in cui si avvicinerà inesorabilmente il vuoto parlamentare legato all'imminenza delle elezioni, non ha più ragione d'essere ", ha detto il Presidente dell'UNRAE Jacques Bousquet. "Abbiamo voluto dare un segnale forte: chi vorrà, potrà intendere il nostro silenzio come un atto di chiara protesta contro le recenti decisioni fiscali del Governo che hanno inflitto ripetuti colpi al mercato dell'auto e come testimonianza di acuta sofferenza per un settore che per un anno intero è stato non soltanto totalmente trascurato, ma anche saccheggiato".
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