Lo sciopero dei 450 lavoratori del terminal container gestito da Hutchison International Terminal e non appaiono segnali di trattativa, anzi la protesta dei portuali sta uscendo dai confini dello scalo e domenica 21 aprile ha raggiunto la villa di Li Ka-Shing, il potente imprenditore che controlla il gruppo Hutchison Whampoa (cui appartiene la HTI) e che è considerato l'uomo più ricco di Hong Kong. Una sessantina di manifestanti si sono spostati dalla sede della società al cancello della villa del magnate cinese, insieme con le loro famiglie ed i sindacalisti, cantando slogan e chiedendo gli aumenti di stipendi rivendicati nella vertenza. Inoltre, alcuni scioperanti hanno distribuito volantini ai supermercati della catena ParknShop, anch'essa appartenente al Gruppo Hutchison Whampoa.
Sul versante aziendale, il direttore del Gruppo Hutchison Whampoa, Canning Fok Kin-ning, ha attaccato gli scioperanti, affermando che utilizzano metodi da Rivoluzione Culturale, un termine che oggi in Cina non è certamente un complimento. Questi non sono certo toni che fanno prevedere un termine a breve tempo dello sciopero, iniziato lo scorso 28 marzo, al punto che non è neppure previsto un incontro tra le parti.
Non sorprende, quindi, che le principali compagnie marittime – stufe delle lunghe attese per carico e scarico delle merci -stiano dirottando le portacontainer sul porto di Guangdong, che si sta attrezzando all'aumento di traffico. Infatti, la Dogana del porto cinese ha annunciato provvedimenti per accelerare lo sdoganamento dei container dirottati da Hong Kong. Inoltre, una delle imprese che lavora per HTI nel terminal container, la Global Stevedoring Service, ha minacciato che lascerà l'attività nel Kwai Tsing Container Terminal alla fine di giugno, quando scadrà il contratto. Si stima che HTI abbia perso dall'inizio della protesta 12,9 milioni di dollari, ossia 28.666 dollari per ciascuno dei 450 scioperanti, per non parlare del rischio di un declino di Hong Kong a favore dei vicini scali cinesi.
Ricordiamo che il Gruppo Hutchison Whampoa partecipa alla terminal container di Taranto, insieme con la compagnia marittima Evergreen e controlla la compagnia telefonica 3 Italia. In questi giorni, il suo nome è tornato nelle prime pagine dei quotidiani italiani per il possibile acquisto di Telecom Italia.
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