L'aumento del numero e delle dimensioni delle portacontainer che toccano gli scali del Nord Europa sta creando seri problemi sul versante terrestre, ossia nel trasporto multimodale dalle banchine alle destinazioni interne, al punto che alcune compagnie hanno istituito dei bottlenecks surcharge per gli scali più intasati. Rotterdam è uno di questi e l'Autorità Portuale sta attuando alcuni provvedimenti per rendere più fluido il traffico di contenitori. Recentemente ha razionalizzato l'approdo delle imbarcazioni fluviali, ma ciò non basta. Il prossimo passo riguarda il sistema ferroviario e Bruxelles sta fornendo un sostegno economico in tal senso, tramite uno stanziamento di cinque milioni e mezzo per analizzare la situazione e per proporre le soluzioni.
Tra gli interventi previsti, che dovrebbero completarsi entro il 2016, c'è il Caland Bridge, ossia il ponte ferroviario che collega il porto con la rete europea e che oggi è considerato il principale collo di bottiglia sul corridoio che connette i Paesi Bassi con Germania, Polonia, Scandinavia e Europa meridionale. È un ponte che si solleva durante il passaggio delle navi e che quindi interrope frequentemente la circolazione ferroviaria. Al termine degli interventi, dovrebbe aumentare l'accessibilità soprattutto nella parte occidentale del porto, che potrà così smistare un numero maggiore di spedizioni.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto:Quistnix
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