I giudici europei hanno stabilito che la nomina di Haralambides, avvenuta nel 2011, è regolare, ritenendo l'articolo 45 del TFUE sull'esclusione di cittadini stranieri da cariche relative alla pubblica amministrazione non sia in questo caso applicabile. Quindi, ogni cittadino comunitario può essere nominato presidente di Autorità Portuale, sulla base della libera circolazione dei lavoratori. Infatti, il Tribunale sottolinea che la maggior parte dell'attività di tale carica ha carattere tecnico ed economico e solo una parte minore riveste quello di pubblica amministrazione.
Ora, la questione torna al Consiglio di Stato, che dovrà emettere il verdetto definitivo sulla base della sentenza comunitaria. Haralambides diventò presidente dell'Autorità Portuale nel 2011 (carica che ricopre tuttora), ma l'altro candidato, Calogero Casilli, presentò un ricorso al Tar della Puglia, sostenendo che il neo presidente non era cittadino italiano. L'anno successivo il Tar annullò la nomina e Haralambides presentò ricorso al Consiglio di Stato, che a sua volta sottopose la questione alla Corte Europea.
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