Il 13 febbraio 2012 ha viaggiato il prototipo realizzato nell'ambito del progetto Savia, destinato allo sviluppo di autoveicoli alimentato ad ammoniaca ed idrogeno. Ed un veicolo leggero con trazione ibrida.
Savia è l'acronimo di Sistema di Alimentazione di Veicoli a Idrogeno e Ammoniaca ed indica un progetto sorto nel 2009 per realizzare un generatore di elettricità basato su un motore endotermico che usa come combustibile l'ammoniaca liquida, che durante la fase d'iniezione viene arricchita con il 5% d'idrogeno. A sua volta, l'idrogeno è ricavato dalla decomposizione termica della stessa ammoniaca, che avviene mediante un catalizzatore. A soli due anni dall'avvio del programma, il primo veicolo dotato di questa catena cinematica ha compiuto il primo viaggio su strada. Si tratta di un prototipo realizzato su autotelaio Effedi allestito con vasca ribaltabile per rifiuti solidi urbani. La catena cinematica vede un sistema ibrido seriale, dove il motore ad ammoniaca produce elettricità che alimenta il motore elettrico che muove l'automezzo.
Questa soluzione si pone come alternativa all'uso del solo idrogeno, che mostra ancora gravi inconvenienti nello stoccaggio a bordo di autoveicoli. Problemi risolti dall'ammoniaca, che può essere immagazzinata allo stato liquido a temperatura ambiente, in serbatoi con pressione di 8 bar (ossia quella del normale Gpl). L'unico accorgimento è stato evitare perdite di ammoniaca, che è tossica se assunta in quantità elevate. Ciò vale prima della combustione, perché i gas di scarico di questo veicolo sono composti da vapore acqueo e ossidi di azoto, questi ultimi facilmente eliminabili tramite consueti sistemi catalitici.
“Per questo primo prototipo abbiamo scelto di fare un veicolo di servizio”, spiega Nicolò Doveri, direttore generale di Edi Progetti e Sviluppo. “Rispetto ad altri modelli ibridi, questo non ha costi di realizzazione superiori, con il vantaggio che un pieno di ammoniaca costa la metà rispetto alla benzina. Infatti, con 18 litri si possono percorrere cento chilometri, cui si sommano i 40 che si possono percorrere con le sole batterie elettriche. Abbiamo volutamente limitato la velocità massima a 70 km/h se funziona il generatore ad ammoniaca ed a 40 km/h se viaggia solo con le batterie. Le emissioni non contengono polveri sottili, idrocarburi, composti dello zolfo, CO o CO2”.
Capofila di questo progetto, finanziato dalla Regione Toscana, è Pont-Tech. Partecipano anche l'Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant'anna e tre imprese (Edi Progetti e Sviluppo, Acta e Bigas). Pont-Tech è un consorzio a maggioranza pubblica nato nel 1996 a Pontedera con lo scopo di promuovere la diversificazione industriale attraverso l’innovazione e sostenere processi di ricerca industriale e trasferimento tecnologico Il progetto Savia è la continuazione di quello H2-Filiera idrogeno.
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