La crisi sarebbe riconducibile - secondo la relazione firmata dal presidente del CdA - a fattori esterni, come l'insufficienza delle infrastrutture stradali di collegamento con Orte, il mancato sviluppo del porto mercantile, l'impossibilità di utilizzo del raccordo ferroviario alla linea nazionale e del collegamento ferroviario col porto. Fra le responsabilità vengono anche citati "i continui articoli di stampa che annunciavano la revoca della concessione a ICPL" e che avrebbero fatto scappare, secondo i diretti interessati, potenziali clienti del calibro di Dole, Ferrero e Es-Ko.
Ma ad aggravare questo stato sembra abbia avuto un ruolo non trascurabile il difficile rapporto con la nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Tidei (PD), che al suo predecessore, Gianni Moscherini, non solo biasimerebbe la decisione di aver ceduto le quote detenute in ICPL (circa il 5%), ma soprattutto contesterebbe quanto deliberato a proposito di un finanziamento CIPE di oltre 6 milioni di euro da convolgiare ad ICPL. Una sorta di compensazione (secondo la ricostruzione fatta dal PD locale, che sulla vicenda ha anche presentato un esposto alla Corte dei Conti) riconosciuta a ICPL a fronte della rinuncia di quest'ultima a un contenzioso col Comune (con richiesta danni di oltre 80 milioni di euro) che lo stesso Moscherini, ex consigliere della società quando era anche sindaco, avrebbe creato ad arte riducendo arbitrariamente di 14 anni la concessione di ICPL.
Tidei ha per il momento bloccato tale finanziamento e pare abbia espresso la volontà di riportare il Comune nell'alveo della società o quantomeno nel suo CdA, possibilmente in partnership con l'Autorità Portuale. Ferdinando Bitonte, che detiene il 35,5% del capitale sociale e che si è dimesso dalla carica di presidente del CdA, non ha voluto pronunciarsi sul possibile sviluppo della situazione, e neppure Franco Ronzi, vicepresidente e rappresentante del socio Marinvest (finanziaria del gruppo MSC di Gianluigi Aponte), azionista di maggioranza relativa con oltre il 37,7% del capitale.
Del resto l'insediamento a Civitavecchia non sembra finora aver riservato a MSC le soddisfazioni sperate. Se l'Interporto continua a collezionare perdite, il Roma Terminal Container, controllato da una costola del gruppo MSC, non ha registrato i numeri attesi: malgrado i primi nove mesi del 2012 abbiano segnato, secondo i dati forniti dall'Autorità Portuale, un incremento del 34% rispetto al medesimo periodo dell'anno scorso, i valori assoluti restano bassi, essendo stati movimentati fino a settembre 39.682 teu.
Nicola Capuzzo
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter bisettimanale con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!