Linea ferroviaria - In un'intervista al Financial Times, il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos Calderón, ha annunciato che il Governo colombiano sta trattando con quello cinese la realizzazione del collegamento ferroviario di 220 chilometri tra le due coste del Paese, che dovrebbe portare anche alla nascita di una grande zona franca presso il capolinea atlantico. Non solo: questo sarebbe solo parte di un consistente investimento cinese di 7,6 miliardi di dollari, che prevede anche la costruzione di un'altra linea ferroviaria ed il potenziamento del porto di Buenaventura. La parte finanziaria sarà assicurata dalla Chinese Development Bank, mentre la realizzazione delle infrastrutture sarà curata da China Railway. Insomma, sarebbe una rilevante "invasione" del cortile di casa statunitense, tenendo conto che Washington si è sempre preoccupata di tenere la Cina lontana dal Canale di Panama, anche dopo il suo formale passaggio allo Stato centroamericano.
L'interesse cinese in Colombia è dovuto essenzialmente alle materie prime, voce che rappresenta il 42% dell'export colombiano. E secondo lo stesso presidente, uno dei principali utilizzi della nuova ferrovia sarà il trasporto di carbone verso la costa del Pacifico, dove poi s'imbarca per i porti cinesi. Si parla di 40 milioni di tonnellate l'anno. Ma una volta costruita, la ferrovia che collegherà Pacifico e Atlantico potrà trasportare anche container, rappresentando quindi un concorrente del canale. È vero che si avrebbe una rottura del carico rispetto al tutto mare, ma realizzando terminal portuali automatizzati e veloci (cosa che in cinesi sono in grado di fare) ed una linea ferroviaria ad alta velocità, si potrebbe creare un navettamento veloce che permetterebbe di guadagnare tempo rispetto al lento passaggio delle navi nel canale. Inoltre, la Colombia ha già due porti con fondali profondi utili - se potenziati - per tale progetto, perché possono accogliere portacontainer postpanamax: Tribugá sul Pacifico e Tarena sull'Atlantico.
Più lontano dagli Usa - L'accordo tra Colombia e Cina segna anche una svolta nei rapporti tra il Paese centroamericano ed il potente vicino del nord. Fino a qualche anno fa, Bogotà era il migliore alleato di Washington nell'area, poi è iniziato un progressivo allontanamento, dovuto alla mancata ratifica da parte del Congresso statunitense dell'accordo di libero commercio tra i due Paesi, firmato nel 2006. Alla ratifica si oppongono soprattutto i congressisti democratici, secondo cui la Colombia non rispetta i diritti umani. Ma c'è anche il timore che il libero commercio causerebbe la perdita di migliaia di posti di lavoro negli Stati Uniti.
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