Forse l'accordo non sarà più valido, a causa della tensione cresciuta tra Russia e Ucraina proprio sulla questione della Crimea, ma proprio l'annessione della penisola rafforzerà il progetto del nuovo ponte ferroviario e stradale lungo quattro chilometri e mezzo che scavalca lo stretto di Kerch e che permetterà a persone e merci di entrare in Crimea senza passare dall'Ucraina. Secondo il programma russo, l'opera dovrebbe essere pronta entro tre anni e mezzo.
Intanto, l'annessione della Crimea comporta anche l'inserimento dei suoi porti nel sistema russo. Una situazione che potrebbe creare inconvenienti agli operatori del trasporto, perché il nuovo organismo statale della Crimea non è riconosciuto a livello internazionale. Per esempio, non è chiaro come si comporteranno le assicurazioni marittime, considerando che l'area è diventata a rischio. Non è chiaro neppure se saranno mantenuti gli accordi con gli operatori, anche se comunque non ci sono segnali di possibili nazionalizzazioni. Verranno introdotte anche le procedure doganali russi al posto di quelle ucraine, con possibile rallentamento delle pratiche.
Secondo Lloyd's List, le strutture espropriate all'Ucraina sono il porto ed il terminal ferroviario di Kerch, i porti di Feodosia, Yalta, Sebastopoli e Evpatoriya. Queste strutture – che saranno gestite da una nuova autorità - movimentano circa il 15% del traffico marittimo delle merci dell'Ucraina.
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