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Cronaca
Resa dei conti per Eurotunnel
I vertici di Eurotunnel, la società che gestisce il collegamento sotto la Manica, hanno presentato il piano per uscire dall'attuale cattiva situazione finanziaria e rassicurare i numerosi creditori. Le decisioni finali saranno prese all'assemblea generale straordinaria che si svolgerà il 27 luglio e che dovrà approvare il piano di ristrutturazione del debito. Un evento atteso dagli azionisti (sono 650.000, l'80% dei quali è in Francia), che sono sempre più preoccupati sul futuro della società. I creditori sono invece divisi in due grandi gruppi, secondo l'entità del credito. Esiste un comitato che si chiama Ad Hoc (che raccoglie i maggiori creditori), che aveva già siglato un accordo nell'agosto 2004. Un altro accordo è stato firmato nel giugno 2005 da Close Brothers, advisor di una parte dei titolari di bond. Nel maggio di quest'anno, il comitato Ad Hoc ha firmato un altro accordo, che sarà finanziato da un consorzio di banche formato da Goldman Sachs, Barclays e Macquarie.
In particolare, l'accordo di ristrutturazione previsto con il consorzio di banche prevede diverse fasi: una riduzione del debito del 54%, che passerà da 6,2 a 2,9 miliardi di sterline (ossia, da 9,085 a 4,249 miliardi di euro), seguito dall'istituzione di garanzie, sotto forma di notes "Hybrid". Non ci sarà una diluizione del debito in tre anni, bensì una diluizione controllata in cinque anni, che consente un eventuale rifinanziamento, oppure il riacquisto delle Hybrid. Se l'assemblea approverà il piano, nascerà una nuova holding, che si chiamerà Groupe Eurotunnel e che lancerà un'offerta di scambio, con rapporto di uno ad uno tra vecchie e nuove azioni. Alcuni creditori hanno annunciato un piano alternativo a quello presentato dalla direzione, che finora non è stato reso pubblico.
Il punto su cui si sono soffermati gli analisti è la cessione delle notes Hybrid al consorzio di banche, per un valore complessivo di un miliardo di sterline (1,465 miliardi di euro), in cambio della riduzione del debito. L'accordo prevede che queste notes potranno essere convertite in azioni dopo un determinato periodo di tempo (da qua la denominazione di "ibride"). In teoria, è una garanzia, ma la presenza nel consorzio di due società - Goldman Sachs e Macquarie - che stanno dimostrando un forte interesse nel settore del trasporto fa sorgere il sospetto che esse vogliano seriamente entrare nella compagine azionaria e, magari, in futuro tentare una scalata.
Fantaeconomia? Non tanto, se si pensa alle ultime operazioni delle due banche. Innanzitutto, esse sono concorrenti nella scalata all'operatore portuale britannico ABP. Goldman Sachs, inoltre, ha fatto da advisor al gruppo spagnolo Ferrovial nell'acquisto di BAA, il principale operatore portuale britannico. Maquarie è più direttamente interessata al settore del trasporto: nelle scorse settimane ha acquistato Eurinpro, multinazionale specializzata nella costruzione e noleggio di parchi logistici. La presenza stabile nel capitale di Eurotunnel è quindi compatibile con le strategie di queste multinazionali finanziarie. Ma per capire se i loro progetti andranno a buon fine, bisogna attendere l'assemblea di luglio, che si preannuncia calda.
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