Le gallerie stradali italo-francese e svizzera potrebbero ampliarsi, assicurando la separazione dei flussi per aumentare la capacità e la sicurezza. Per ora sono solo ipotesi che vanno analizzate ed approvate dai Governi competenti.
Il traforo autostradale del Frejus dovrà avere una nuova canna di sicurezza, per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso ed una via di fuga in caso di gravi incidenti all'interno della galleria. Il cantiere per la sua costruzione è stato inaugurato nel novembre 2010 e l'opera dovrebbe essere completata entro quattro anni. Correrà parallela all'attuale traccio per 13 chilometri ed ospiterà 34 rifugi, dieci stazioni tecniche e cinque punti di passaggio. Ora, la Sitaf – società che gestisce la galleria – propone di trasformare la galleria di sicurezza in una seconda canna aperta al traffico dei veicoli, così da dividerlo nelle due direzioni. Una soluzione resa possibile dal fatto che le dimensioni dell'attuale progetto di galleria di sicurezza sono compatibili con quelle di un asse destinato al traffico veicolare. La decisione dovrà essere presa dalla Commissione Intergovernativa italo-francese, che si riunirà il prossimo novembre.
Anche in Svizzera si sta aprendo un dibattito sulla seconda canna del tunnel stradale del San Gottardo. La richiesta dell'ampliamento viene dall'associazione degli autotrasportatori svizzeri Astag, nell'ambito di una più ampia richiesta di un fondo speciale per lo sviluppo e l'ammodernamento delle infrastrutture stradali. Secondo l'Astag, la costruzione di una seconda canna al Gottardo "è assolutamente prioritaria" e potrebbe essere un'alternativa alle opere di ristrutturazione destinate a rendere l'attuale galleria più sicura e che imporrebbe una chiusura totale di ben 900 giorni: "Un'interruzione del traffico così lunga è completamente illusoria, puramente teorica e antieconomica", sostiene l'associazione.
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