Emergono in Francia le anticipazioni sulla nuova Ecotaxe, che cambierà nome in "Pedaggio di transito per veicoli pesanti" e avrà un impatto minore dell'originale (mai applicato). Infatti, il ministero delle Finanze annuncia di avere preparato il nuovo progetto di legge, che sarà votato dal Parlamento a luglio, per entrare in vigore il 1° gennaio 2015, dopo una sperimentazione di tre mesi.
Secondo l'anticipazione del ministro delle Finanze francese, la nuova eurovignetta interesserà i veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, ma sarà applicata su meno strade rispetto all'originale, ossia quattromila chilometri (contro i precedenti 15mila). La norma escluderebbe dal pagamento i tragitti regionali, per evitare la dura contestazione degli agricoltori, e comprenderebbe soprattutto le grandi arterie di comunicazione nord-sud ed est-ovest, ossia quelle percorse anche da numerosi camion stranieri in transito in Francia. In pratica, la nuova eurovignetta sarà applicata sulle strade con un traffico superiore a 2500 camion al giorno. Tra le arterie interessate, il Governo cita la RN4 e la RN10. Viceversa, il progetto di legge esonera dal pagamento i veicoli agricoli e i camion che operano nella raccolta dei prodotti dei campi.
I veicoli pesanti che viaggeranno in Francia dovranno avere a bordo un localizzatore satellitare che calcolerà i chilometri percorsi sulle arterie interessate dall'eurovignetta e pagheranno sulla base di tali percorrenze. Si parla di un'imposizione media di 13 centesimi al chilometro, che potrà variare secondo il tipo di veicolo. Inoltre, gli autotrasportatori francesi potranno aggiungere il costo dell'eurovignetta alla fattura emessa ai loro committenti. Ovviamente, l'imposta dovrà essere pagata anche dei vettori stranieri. L'introito previsto è di 500 milioni di euro l'anno, contro gli 800 del progetto originale. La differenza potrebbe arrivare da un aumento dei pedaggi autostradali.
Le associazioni dell'autotrasporto hanno già dichiarato la loro opposizione a questo progetto. La FNTR chiarisce di opporsi a qualsiasi tipo di fiscalità supplementare per le imprese, che ne peggiora la competitività in un periodo di crisi. L'associazione annuncia una "forte reazione" da parte della categoria. Un sentimento di rabbia è stato espresso dal segretario generale della Otre, Gilles Mathelié-Guinlet, secondo cui cambia solo il nome dell'imposta: "La riduzione da 15mila a 4mila chilometri è solo un maquillage, anche perché sappiamo che nel 2016 si tornerà al chilometraggio originale".
L'associazione propone l'alternativa del "diritto di utilizzo delle infrastrutture", ossia l'imposizione annuale che gli autotrasportatori già pagano per ogni veicolo pesante (sarebbe il corrispondente della nostra tassa di possesso). In questo caso, i francesi non pagherebbero nulla in più rispetto a oggi, mentre i camion stranieri dovrebbero pagare tale diritto sulla base del periodo trascorso sulle strade francesi. Un sistema che oggi è già applicato in Belgio e in Gran Bretagna.
Non sono soddisfatti neppure i Berretti Rossi, ossia il movimento formato da agricoltori e da autotrasportatori che ha scatenato la protesta contro l'Ecotaxe, partendo dalla Bretagna e che ancora nei giorni scorsi ha incendiato un portale di Ecomouv. Essi vogliono la completa gratuità delle strade bretoni anche per il trasporto sulla lunga distanza, mentre la nuova Legge prevede il pagamento sull'asse Caen-Rennes-Nantes.
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