Nel processo bis con rito abbreviato per il grave incidente sul lavoro che nel 2008 ha causato la morte di cinque persone durante la bonifica di un tank container, il pubblico ministero ha chiesto la condanna di sette dirigenti dell'Eni, per cinque anni a testa.
La requisitoria del pubblico ministero è avvenuta l'8 novembre 2011, primo giorno del processo bis contro sette dirigenti dell'Eni e contro la stessa società energetica, ritenuta dall'accusa corresponsabile dell'incidente. Il tank container che ha causato la morte di cinque persone il 5 marzo 2008 proveniva dallo stabilimento Eni di Taranto. Secondo il PM, l'Eni sapeva fin dal 2006 che lo zolfo che produceva conteneva una percentuale di acido solfidrico (il prodotto che ha causato la morte degli addetti alla bonifica) superiore di almeno dieci volte alle dieci parti per milione, quantità considerata letale all'interno di una cisterna per il trasporto. Nonostante l'evidente pericolosità del carico, l'Eni non avrebbe accompagnato la spedizione alla Nuova Solmine con una scheda di sicurezza. Inoltre, il PM sostiene che l'impianto che abbatte l'acido solfidrico nello zolfo liquido all'interno dello stabilimento di Taranto non era funzionante all'epoca dei fatti.
Questo quadro mostra una serie di condotte colpose che, secondo l'accusa, sono state parte del concorso di cause che ha causato il grave incidente del Truck Center. Al termine della requisitoria, il PM ha chiesto per ogni imputato una condanna di cinque anni di reclusione, che si possono ridurre a tre anni e quattro mesi per la scelta del rito abbreviato. Inoltre, ha chiesto un risarcimento di un milione di euro da parte dell'Eni. Durante la prossima udienza del 29 novembre parleranno gli avvocati difensori.
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