Lo afferma il notiziario online CosmoPolis, secondo cui l'accordo raggiunto (ma non firmato) tra il consorzio degli autotrasportatori Logistica Trasporti e Servizi, che finora serviva la distribuzione dei carburanti prodotti dalla raffineria di Taranto, e l'Eni prevederebbe una quota dell'85% per le imprese della regione, e del 15% per i due nuovi vettori coinvolti dalla società petrolifera, ossia Bertani-Turrizziani di Frosinone e Gavio-Agogliati di Alessandria. La firma avrebbe dovuto avvenire la mattina del 6 giugno, ma nessuno si sarebbe presentato.
CosmoPolis spiega la mancata firma con un evento connesso all'inchiesta giudiziaria Marenero, conclusa lo scorso aprile con 109 indagati con l'accusa di avere rubato gasolio nella raffineria di Taranto, Tra le persone coinvolte, c'erano anche dipendenti di alcune imprese di autotrasporto aderenti al consorzio LTS. Si tratta di un reato avvenuto nel 2008 e che, secondo i magistrati, sarebbe stato "reiterato e sistematico" e condotto da una "struttura criminale". La frenata dell'Eni sarebbe dovuta al fatto che il legale di una delle imprese associate al LTS e coinvolta nell'inchiesta avrebbe chiesto la sospensione del procedimento giudiziario nei confronti del suo cliente.
Proprio in seguito all'indagine Marenero, l'Eni ha deciso di trasferire una parte consistente degli autotrasporti alle due imprese nazionali, togliendola al consorzio LTS. La stessa Eni spiega il meccanismo attuato: in base alle regole di appalto, le accuse mosse dalla Guardia di Finanza avrebbero dovuto comportare lo scioglimento automatico e anticipato di tale appalto. La nuova formulazione dell'appalto, prosegue la società, prevede che la metà del volume movimentato prima di Marenero fosse trasportato dai precedenti vettori tarantini, mentre il restante 50% fosse trasportato dai vincitori di una gara d'appalto, ossia Bertani-Turrizziani e Gavio-Agogliati, con la clausola che il 30% di tale quantità venisse comunque subappaltata agli autotrasportatori di Taranto.
Il nuovo regime avrebbe dovuto entrare in vigore il 1° giugno, ma il giorno prima è iniziato il fermo degli autotrasportatori tarantini, ancora in corso, che comporta presidi ai cancelli della raffineria, con interruzione del flusso dei camion. In seguito alla protesta, Eni comunica che la soglia del 30% del subappalto Bertani-Gavio è stata aumentata al 50% per tutto il 2014, portando così il 75% del servizio ai vettori locali (50% del loro appalto diretto più 25% del subappalto).
Sulla vicenda, Il consorzio LTS precisa che dopo l'indagine ha allontanato gli associati indagati e ha rinnovato i vertici, quindi non c'è più alcuna ragione di cambiare le regole dell'appalto. Riguardo alla rimodulazione proposta dall'Eni, il consorzio sottolinea che il subappalto comporta comunque minori introiti e che gli autotrasportatori locali sono stati esclusi dalla parte più remunerativa del trasporto, ossia quello del carburante agli aeroporti.
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