La nuova eurovignetta francese ha già un soprannome: Segotaxe, dalla fusione tra il nome della ministra dell'Ambiente francese, Marie-Ségolène Royal, e quello della ecotaxe. Il nome ufficiale della nuova imposizione è ovviamente diverso sia da quello dell'imposizione sostituita – ecotaxe – sia dal soprannome ironico creato dagli autotrasportatori. É un neutro "pedaggio di transito per i veicoli pesanti", che prevede un pagamento per i veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate su circa 4000 chilometri di strade (escludendo i viaggi regionali).
Il provvedimento, che vuole essere una mediazione tra le associazioni dell'autotrasporto e dell'agricoltura e le esigenze di bilancio, ha trovato subito la decisa opposizione degli autotrasportatori, che ora stanno organizzando nuove iniziative per contrastarlo. "La Segotaxe è un fattore che aggrava notevolmente le difficoltà delle imprese, già oggi colpite dalla crisi economica, dalla concorrenza sleale internazionale e da altre misure fiscali penalizzanti", scrive l'associazione dell'autotrasporto FNTR.
La FNTR denuncia anche il "carattere discriminatorio" della nuova eurovignetta, che viene applicata in modo diverso nelle varie regioni della Francia e, quindi, tra le imprese di trasporto. "La Segotaxe appare come la caricatura dell'ecotaxe", afferma l'associazione, che ne chiede la soppressione e minaccia un "movimento di rivendicazione nazionale".
Anche l'associazione Otre dichiara la sua netta opposizione all'eurovignetta e ritiene che l'intensione di applicarla a soli 4000 chilometri sia solo il "cavallo di Troia" per estenderla successivamente ad altre strade. Inoltre, l'Otre stima che l'introito – pari a circa 560 milioni di euro – andrà in gran parte per pagare la società Ecomouv, che gestisce il sistema telematico d'esazione: "Non è accettabile che gli autotrasportatori paghino una tassa sulla loro attività per remunerare una società privata", scrive l'Otre.
Per rispondere a quella che definisce una "Aggressione fiscale", l'associazione annuncia l'organizzazione di un movimento "ampio e duraturo". Mentre effettua una consultazione tra gli iscritti, l'Otre annuncia una prima forma di protesta: il boicottaggio dell'iscrizione delle imprese al portale Ecomouv e la restituzione dei badge dalla aziende che aveva già aderito all'ecotaxe.
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