Scioperi, ristrutturazioni delle alleanze tra vettori container e tensioni geopolitiche stanno aumentando la congestione nei porti dell’Europa settentrionale dall’inizio del 2025. La situazione è peggiorata soprattutto a Rotterdam dal 4 giugno 2025, a causa di uno sciopero dei lavoratori del terminal Apm di Maasvlakte II, che lo ha praticamente fermato. I tempi di attesa per l'attracco hanno superato le ottanta ore, con alcune navi che attendono fino a dieci giorni prima di poter essere lavorate. La situazione di Rotterdam si sta aggravando al punto che Maersk ha annunciato che dal 25 giugno escluderà lo scalo olandese dal suo servizio TA5, portando le navi direttamente da Felixstowe ad Amburgo.
Anche il porto di Anversa-Bruges sta attraversando una forte pressione, con tempi di attesa delle portacontainer che hanno raggiunto le 55 ore, mentre l'utilizzo dei terminal ha raggiunto il 96% della capacità. I tempi di permanenza dei container hanno superato gli otto giorni, creando un accumulo critico nei piazzali. Il porto belga è colpito soprattutto dalla nuova alleanza Gemini tra Maersk e Hapag-Lloyd, che ha introdotto un modello hub-and-spoke, aumentando la frammentazione degli arrivi.
La congestione dei porti olandesi e belgi si ripercuote con effetto domino anche su quelli tedeschi. Amburgo ha visto i suoi tempi di attesa aumentare del 49% a 65 ore, mentre Bremerhaven ha registrato l'incremento più significativo del 77%, con tempi che ora raggiungono le 60 ore. La programmata chiusura ferroviaria dal 4-8 luglio per lavori di costruzione di una superstrada aggraverà ulteriormente la situazione, impedendo completamente l'accesso ferroviario ai terminal di Amburgo. Infatti, le Autorità portuali stimano che durante questa chiusura saranno colpiti tra 13.500 e 20mila teu di importazioni e fino a 15mila teu di esportazioni, costringendo un maggiore utilizzo del trasporto su strada, già sotto pressione, con ulteriori colli di bottiglia.
La crisi europea fa parte di un fenomeno globale più ampio, con il 96% dei terminal container mondiali che riportano gravi problemi operativi. Singapore, Ningbo-Zhoushan e Cape Town presentano ritardi comparabili a quelli europei, con tempi di attesa che raggiungono, e talvolta superano, i dieci giorni. Shenzen ha fino a 50 navi in attesa, Los Angeles 42 e New York 14, indicando una crisi sistemica globale.
Le compagnie di navigazione hanno attuando procedure di emergenza per gestire la crisi. Oltre alla decisione di Maersk di evitare Rotterdam, Cma Cgm e Msc stanno reindirizzando il traffico verso hub meno problematici. I terminal hanno introdotto restrizioni sull'accettazione di container vuoti per gestire lo spazio nei piazzali, mentre vengono implementate misure come la modifica delle priorità di attracco. Inoltre, le Autorità portuali hanno ridotto le finestre di consegna delle esportazioni e stanno considerando operazioni 24/7 per accelerare la rotazione dei container.
Gli analisti prevedono che la congestione persisterà ben oltre agosto 2025, con alcuni esperti che estendono le previsioni fino alla fine dell'anno. La combinazione di scioperi in corso, infrastrutture sovraccariche e pressioni della stagione di picco estiva crea infatti un quadro di difficile risoluzione a breve termine. Sul versante terrestre, le interruzioni ferroviarie programmate in Germania per luglio aggiungeranno ulteriore pressione al sistema.