Ad aprile 2025, Dhl ha firmato un memorandum d’intesa con la piattaforma cinese di commercio elettronico Temu per rafforzare la collaborazione nella logistica europea, con una particolare attenzione ai servizi per le piccole e medie imprese europee. Il cuore dell’intesa ruota attorno all’obiettivo comune di creare un ecosistema più efficiente, sostenibile e conforme alle normative europee.
In tale prospettiva, Dhl offrirà a Temu la propria rete integrata di trasporto multimodale e servizi avanzati di consegna, potenziando così l’efficienza della catena di approvvigionamento e l’affidabilità delle operazioni di ultimo chilometro. Una collaborazione che vuole offrire vantaggi tangibili sia ai consumatori sia alle imprese locali. Un elemento cardine dell’accordo è il modello “local-to-local”, già in fase di attuazione da parte di Temu.
Questa strategia prevede che una quota fino all’80% delle vendite europee della piattaforma provenga da fornitori locali, con evasione e spedizione degli ordini direttamente da magazzini situati in Europa. Il cambio di paradigma – da un sistema centrato sulle importazioni dalla Cina a uno radicato nei mercati locali – si inserisce in un contesto normativo in trasformazione. L’attuale soglia di esenzione dai dazi per importazioni fino a 150 euro sarà eliminata nei prossimi tre anni, spingendo gli operatori a rivedere i propri modelli distributivi. Temu, in questo senso, si muove con anticipo, attrezzandosi per affrontare sia i mutamenti legislativi sia le richieste di maggiore trasparenza da parte delle autorità comunitarie.
Ma l’accordo con Dhl va oltre il mercato europeo. Le due aziende puntano a sviluppare un'infrastruttura logistica capace di abilitare la crescita delle piccole e medie imprese locali anche nei mercati emergenti dell’Europa orientale, del Medio Oriente e dell’Africa. Il potenziamento della rete Emea rientra in una visione più ampia, nella quale Dhl funge da catalizzatore per la penetrazione di Temu in nuove aree geografiche. Qin Sun, co-fondatore di Temu, ha ribadito l’importanza di questa collaborazione per “aumentare l’accesso dei consumatori a prodotti a prezzi accessibili e ampliare le opportunità di crescita per i venditori europei”.
Il contesto internazionale in cui nasce l’accordo non è privo di tensioni. L’annuncio è arrivato pochi giorni dopo l’intenzione espressa dagli Stati Uniti di eliminare l’esenzione doganale per le piccole importazioni provenienti dalla Cina. Una mossa che potrebbe aver accelerato la formalizzazione della collaborazione, evidenziando il crescente peso delle dinamiche geopolitiche nelle scelte strategiche delle grandi piattaforme di commercio elettronico.
Non mancano però punti critici. L’espansione di Temu in Europa ha sollevato reazioni preoccupate tra operatori tradizionali del commercio elettronico, associazioni di consumatori e autorità regolatorie. Le principali contestazioni riguardano la qualità e la sicurezza dei prodotti, oltre a pratiche di marketing ritenute opache. In risposta, la strategia local-to-local potrebbe fungere anche da strumento di legittimazione commerciale, contribuendo a ridurre le pressioni politiche e a rafforzare il dialogo con le istituzioni europee.