Ceva Logistics Italia ha compiuto numerosi passi in avanti da quando, nel maggio del 2019, il Tribunale di Milano impose alla divisione Contract Logistics l’amministrazione giudiziaria. Quindi, lo stesso pubblico ministero Paolo Storari ha chiesto il 13 febbraio 2020 alla Sezione Misure di Prevenzione la revoca del commissariamento, che secondo il provvedimento originale dovrebbe terminare il 13 maggio prossimo. Il pubblico ministero ha presentato la richiesta durante un’udienza di tale Sezione e il giudice prenderà una decisione entro trenta giorni. Tra i provvedimenti ritenuti positivi attuati dall’amministratore giudiziario Roberto Paese ci sono l'aumento delle retribuzioni del personale fino al 25%, il rinnovo dei vertici aziendali e profondi cambiamenti organizzativi e operativi, che dovrebbero prevenire lo sfruttamento dei facchini da parte delle imprese che ottengono il subappalto della gestione dei magazzini.
La vicenda iniziò con un’indagine iniziata dalla Guardia di Finanza nell’aprile del 2017 sul Consorzio Premium Net, che gestiva la piattaforma Ceva di Stradella, in provincia di Pavia. Dalle testimonianze di alcuni dipendenti emersero forme di sfruttamento e caporalato. Lo sviluppo di quella inchiesta, che ha risvolti penali per il responsabile del consorzio, ha portato all’amministrazione giudiziaria della divisione Contract Logistics di Ceva Logistics Italia, anche dopo la rescissione del contratto con Premium Net. I magistrati sostennero che la multinazionale non poteva ignorare le condizioni di lavoro dei magazzinieri, anche se non erano alle sue dirette dipendenze, anche perché la corretta applicazione del contratto nazionale avrebbe comportato al consorzio costi maggiori di almeno 22 milioni rispetto ai 47 milioni fatturati da Premium Net a Ceva. In seguito la situazione è cambiata, anche perché Ceva Logistics è stata acquista dalla compagnia marittima francese Cma Cgm, che ha cambiato i vertici a livello globale e nazionale e ha imposto nuove regole aziendali.