L'Associazione dei Centri di Servizi Logistici Ungheresi (Mlszksz) ha pubblicato diversi rapporti analitici sull'evoluzione del trasporto intermodale in Ungheria, mettendo in evidenza una crescita notevole del settore negli ultimi anni e una trasformazione del ruolo logistico del Paese all'interno della rete europea. La crescita – inizialmente dell’1,7% - inizia fin dal 2020, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia Covid-19. Questo periodo è stato caratterizzato da una concentrazione dei flussi, con il 96% del traffico intermodale domestico che entrava nel Paese attraverso soli tre terminal. Quello di Budapest, in particolare, ha registrato una crescita media del 4% nel 2020.
L’anno successivo, il trasporto intermodale ha accelerato, con un aumento annuale del 13,1%, raggiungendo quasi 751mila teu trasportati attraverso modalità combinate. Secondo l'analisi del Mlszksz, questo incremento è stato in parte alimentato dalle conseguenze della pandemia e dalle preoccupazioni legate alla Brexit, che hanno aumentato la domanda di soluzioni intermodali. Durante questo periodo, il 91% del traffico ha continuato a transitare attraverso tre terminali principali nell'Ungheria centrale: Bilk Combi-Terminal, Mahart Container Center e Metrans.
Il punto di svolta è avvenuto nel 2024 ha rappresentato, con una crescita del 122% rispetto al 2023, mentre il trasporto ferroviario tradizionale affrontava notevoli sfide di redditività. Questo sviluppo ha permesso all'Ungheria di assumere per la prima volta il ruolo di hub di raccolta e distribuzione nella rete logistica intermodale europea. L'analisi dettagliata dei flussi di traffico rivela un aumento del 33,8% nel numero di container carichi e del 21,3% nel traffico ferroviario di semirimorchi. Parallelamente, si è registrata una diminuzione del 3,4% nel numero di container vuoti, un indicatore che segnala il rafforzamento delle esportazioni ungheresi e l'intensificazione del traffico internazionale verso i Paesi limitrofi.
I rapporti del Mlszksz sottolineano l'importanza di diverse iniziative politiche nel promuovere il trasporto intermodale. Particolarmente rilevante è stata l'implementazione dell'Energiahatékonysági Kötelezettségi Rendszer (Ekr), ossia il sistema di obblighi di efficienza energetica, che ha avuto un impatto positivo sul trasferimento del traffico stradale verso la ferrovia, specialmente per i semirimorchi. Secondo l’associazione, per rispettare gli impegni climatici verso l'Unione Europea, l'Ungheria dovrebbe spostare annualmente 50-100 mila tonnellate di merci dal trasporto stradale a quello intermodale.
Una componente fondamentale della strategia ungherese è stata l'espansione delle infrastrutture intermodali. Mlszksz ha documentato progressi importanti nella costruzione di nuovi terminal, come quello East-West Gate e lo sviluppo del terminal combinato di Zalaegerszeg da parte di Metrans. Questi terminal sono stati progettati con tecnologie avanzate che consentono di caricare su rotaia anche semirimorchi non sollevabili con gru, ampliando le possibilità operative del trasporto combinato.
Un progetto infrastrutturale strategico, ripetutamente sollecitato da Mlszksz, è l'anello ferroviario V0 attorno a Budapest, concepito per decongestionare il traffico ferroviario della capitale e stimolare l'espansione del trasporto intermodale. Secondo il segretario generale dell'associazione, Bíró Koppány Ajtony, la peculiarità del traffico merci ferroviario, che non si distribuisce uniformemente nelle 24 ore, richiede soluzioni infrastrutturali dedicate per garantire competitività ai treni intermodali.
I rapporti di Mlszksz menzionano importanti sviluppi nei collegamenti intermodali che coinvolgono l'Ungheria, tra cui quello tra Budapest e Bettembourg-Dudelange, che rafforza le connessioni con l'Europa occidentale. Importante è anche il nuovo collegamento intermodale tra Italia, Ungheria e Romania, che collega il Rail Hub di Melzo in Italia con i terminal Bilk di Budapest e Arad di Curtici in Romania con due circolazioni settimanali con un tempo di transito di 48 ore su una distanza di oltre 1.500 chilometri.
Nonostante i progressi, Mlszksz ha identificato diverse sfide che potrebbero limitare l'ulteriore sviluppo del trasporto intermodale. Secondo Fülöp Zsolt Károly - presidente dell'associazione - la priorità è ripristinare la competitività del settore e affrontare le sfide infrastrutturali. L'associazione raccomanda un miglioramento del coordinamento dei lavori di costruzione ferroviaria, la riduzione al minimo delle interruzioni dei binari e l'impiego di strutture temporanee durante i lavori di ristrutturazione. Per sostenere la continua crescita del trasporto intermodale, Mlszksz ritiene inoltre essenziale migliorare l'efficienza del sistema Ekr, sostenere i nuovi terminali e ampliare i collegamenti logistici con i Paesi vicini.