Dopo un periodo di relativa stabilità e una fase di ripresa nel biennio post-pandemico, il trasporto ferroviario di merci in Svizzera apre il 2025 con un leggero calo. Secondo quanto riportato dalla Litra – il Servizio d'informazione per i trasporti pubblici – nel primo trimestre dell’anno i volumi si sono attestati sotto i 2,9 miliardi di tonnellate-chilometro, segnando una contrazione dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Questa flessione, pur contenuta, interrompe una tendenza di stabilizzazione che aveva caratterizzato gli ultimi trimestri del 2024. Il dato è significativo perché rappresenta il valore più basso registrato in un primo trimestre dal 2020, anno segnato dalle profonde perturbazioni dovute alla pandemia. La domanda di tracce ferroviarie, ovvero i chilometri di rete richiesti per la circolazione dei treni merci, è comunque cresciuta dello 0,7% rispetto all’anno precedente, indicando che il sistema ferroviario continua a essere ampiamente utilizzato, anche se il volume effettivo di merce trasportata si è leggermente ridotto.
L’analisi dell’evoluzione pluriennale del trasporto merci ferroviario in Svizzera, basata sui dati pubblicati da Litra, offre uno spaccato interessante. Nel 2019, i quattro trimestri mostravano una sostanziale omogeneità, con valori stabilmente attorno ai 3 miliardi di tonnellate-chilometro, a conferma di un sistema rodato ed efficiente. Il 2020 ha introdotto un punto di rottura: il secondo trimestre, in particolare, ha subito un crollo evidente, scendendo sotto la soglia dei 2,7 miliardi, il dato più basso dell’intero periodo osservato. La causa è da ricercare nelle restrizioni sanitarie, nella contrazione degli scambi e nella temporanea paralisi di alcuni settori industriali causata dalla pandemia di Covid.
Grafico: Litra
Il 2021 ha segnato un netto rimbalzo, con tutti i trimestri nuovamente sopra i 3 miliardi, e un secondo trimestre particolarmente dinamico, che ha toccato i massimi del periodo analizzato. Questo slancio è proseguito nel 2022, con un consolidamento generale dei volumi, anche se senza nuovi picchi. Nel 2023 si è osservata una leggera attenuazione della crescita, con un quarto trimestre in calo che ha lasciato spazio a un 2024 più incerto: il terzo trimestre di quell’anno è sceso di nuovo sotto i 2,7 miliardi, riportando la curva ai livelli di quattro anni prima, mentre gli altri trimestri si sono mantenuti poco al di sotto dei 3 miliardi, suggerendo una certa difficoltà strutturale nel recuperare i volumi precedenti.
L’inizio del 2025 sembra confermare questa tendenza, con un primo trimestre che non riesce a invertire la rotta. Non si tratta di un crollo improvviso, ma piuttosto del proseguimento di una fase di progressiva erosione dei volumi, che potrebbe riflettere fattori economici generali, un riequilibrio modale tra trasporto ferroviario e su gomma, o una trasformazione nei flussi logistici transalpini. In questo contesto, vale la pena sottolineare come il traffico transfrontaliero, secondo altri dati della Litra, continui a crescere: una dinamica che potrebbe offrire uno sbocco alternativo per recuperare volumi e riorientare la strategia del comparto.