Il 12 maggio 2025, a Teheran, i rappresentanti di sei Paesi asiatici firmato un accordo strategico che potrebbe ridefinire il trasporto merci su scala eurasiatica. Cina, Iran, Kazakistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Turchia hanno formalizzato un’intesa per lo sviluppo congiunto di un nuovo corridoio ferroviario internazionale che collegherà la Cina all’Europa passando attraverso l’Asia Centrale, l’Iran e la Turchia. L’obiettivo è costruire un’altra alternativa terrestre alle tradizionali rotte marittime, oggi soggette a rischi crescenti. Il progetto prevede la realizzazione di una dorsale ferroviaria lunga circa 12mila chilometri, con tariffe armonizzate, tempi di consegna coordinati e procedure doganali semplificate.
La firma dell’accordo avviene in un momento delicato per il commercio internazionale. Le tensioni geopolitiche nel Mar Rosso e le difficoltà di transito nel Canale di Suez hanno riacceso l’interesse verso le rotte terrestri. In questo contesto, il nuovo corridoio ferroviario si propone come alternativa più rapida e stabile: secondo le prime stime, i tempi di consegna tra la Cina orientale e l’Europa potrebbero ridursi da 30-45 giorni (via nave) a 18-25 giorni su rotaia.
Uno degli elementi distintivi dell’accordo è il livello di coordinamento tra i sei Paesi firmatari. Le autorità ferroviarie e doganali hanno concordato una serie di misure operative fondamentali per garantire l’efficienza del corridoio: tariffe unificate, sincronizzazione dei tempi di percorrenza e snellimento delle procedure transfrontaliere. L’obiettivo è costruire una rete ferroviaria affidabile e prevedibile, capace di attrarre investitori e operatori internazionali. Secondo stime preliminari, il valore complessivo degli investimenti infrastrutturali necessari per lo sviluppo del corridoio si aggira sugli otto miliardi di dollari. Tuttavia, il costo totale dell’opera non è stato ancora comunicato, anche perché l’accordo prevede possibili estensioni della linea verso una o più destinazioni europee ancora da definire.
Il corridoio Cina–Iran–Turchia s’inserisce in un disegno più ampio di rafforzamento delle vie terrestri eurasiatiche. Oggi, i più lunghi collegamenti ferroviari che collegano la Cina all’Europa sono quelli Chongqing–Duisburg e Yiwu–Madrid, entrambi lunghi circa 13mila chilometri. La nuova rotta, pur confrontabile per estensione, si distingue per il passaggio attraverso l’Asia Centrale e l’Iran, regioni finora meno centrali nel traffico ferroviario globale, ma con grandi potenzialità di sviluppo.
L’accordo assume anche un significato geopolitico: promuove l’integrazione economica regionale, rafforza la cooperazione tra Paesi che condividono interessi strategici e consente a nazioni come Iran e Turchia di consolidare il proprio ruolo di snodo logistico tra Asia ed Europa. Le implicazioni per la logistica europea sono diversi sono molteplici. Una rotta ferroviaria stabile e più veloce può favorire in modo significativo settori come quello dell’elettronica di consumo, del tessile e dei prodotti alimentari deperibili, che richiedono tempi di transito certi e contenuti. Inoltre, la diversificazione delle rotte riduce l’esposizione ai rischi legati alle tensioni marittime e può contribuire a stabilizzare i costi di trasporto nel medio-lungo periodo.