Ogni anno, il raggruppamento delle Polizie stradali Roadpol svolge tre settimane di controlli straordinari su strada a veicoli industriali e autobus, che identifica col nome di Truck&Bus. La prima del 2025 si è scolta dal 17 al 23 febbraio e quella più recente dal 5 all’11 maggio, mentre la terza si svolgerà dal 17 al 23 novembre. L’associazione European Professional Drivers Association (Epda) ha diffuso alcuni dati sulla campagna Truck&Bus di maggio, quando gli agenti delle varie Polstrada europee hanno rilevato circa 69.749 infrazioni in una sola settimana, segnalando che circa un veicolo su quattro non era conforme alle normative.
La violazione più diffusa è stata quella legata ai tempi di guida e riposo. In molti casi, gli autisti non avevano effettuato le pause obbligatorie, avevano superato i limiti di guida o avevano trascorso il riposo settimanale all’interno della cabina, pratica vietata dalla normativa comunitaria. A queste si aggiungono casi frequenti di tachigrafi manomessi, dispositivi che dovrebbero invece garantire la tracciabilità dei turni di lavoro.
Il dettaglio delle operazioni nei singoli Stati offre un quadro ancora più preoccupante. In Belgio, ad esempio, nel porto di Zeebrugge sono stati controllati 168 mezzi: oltre la metà è risultata non conforme, con un 51% di veicoli coinvolti in pratiche illegali di riposo in cabina. In un’azione congiunta tra Croazia, Cipro, Danimarca, Italia, Lituania e Romania, 320 ispettori hanno controllato 420 veicoli e accertato violazioni per oltre 240mila euro di sanzioni.
In Romania è emerso il caso di un conducente che aveva ridotto il proprio riposo settimanale di quasi 17 ore. In Slovacchia si è registrato un numero elevato di infrazioni legate alla ripetuta violazione dei tempi di guida e a casi di manipolazione del tachigrafo. In Grecia, invece, i controlli a nord di Atene hanno messo in luce sia un uso eccessivo degli straordinari sia l’esistenza di società fittizie registrate in un Paese ma attive stabilmente in un altro, un sistema che consente di eludere i controlli e ridurre i costi operativi a scapito della legalità e dei diritti dei lavoratori.
In risposta a queste infrazioni, le autorità di controllo stanno introducendo strumenti tecnologici più avanzati. In Belgio, ad esempio, sono in fase di adozione sistemi per il controllo da remoto dei tachigrafi, in grado di individuare le violazioni in tempo reale e con maggiore efficacia. Commentando questi risultati, L’Epda afferma che “confermano ciò che i conducenti professionisti denunciano da anni: un’applicazione delle regole non uniforme, crescenti pressioni da parte degli operatori e scappatoie normative che troppo spesso scaricano la responsabilità sull’autista”. L’associazione chiede quindi alle istituzioni europee di garantire un’applicazione equa delle norme, di introdurre strumenti tecnologici moderni come i tachigrafi intelligenti e di potenziare la condivisione transfrontaliera dei dati per assicurare controlli più efficaci e condizioni di lavoro più giuste.