“Desidero sottoporre alla Vostra attenzione una situazione di disparità economica che coinvolge gli autisti operanti nel settore del trasporto e della logistica in Italia”. Si apre così la petizione presentata in Commissione Europea da Rino Tamburrini, autista italiano con esperienza ventennale nel ramo trasporti. Nella petizione viene sottolineato come l'articolo 62 Ccnl Trasporti e Logistica, rinnovato di recente, preveda una netta disparità economica nelle indennità di trasferta tra i servizi svolti in territorio nazionale e quelli svolti all'estero.
Per questo, un conducente che opera esclusivamente in Italia riceverà un’indennità di trasferta di gran lunga inferiore a quella riconosciuta per un servizio internazionale, nonostante la natura del lavoro sia identica. In entrambe le situazioni, infatti, l’autista si trova spesso fuori casa per tutta la settimana, dormendo nel camion e affrontando le stesse condizioni di disagio, indipendentemente dal fatto che si trovi in territorio italiano o in un altro Paese dell'UE.
Questa disparità – si legge nel testo - appare ingiustificata e sembra contravvenire a diversi principi fondamentali sanciti dall'Unione Europea. In primo luogo, violerebbe l’articolo 45 del Tfue (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea), che sancisce la libera circolazione dei lavoratori all’interno della Comunità. La disparità di trattamento economico potrebbe infatti disincentivare la libera circolazione dei lavoratori nell'UE, penalizzando chi opera esclusivamente in Italia rispetto a chi lavora in ambito internazionale.
Nella petizione viene inoltre segnalato come questa situazione potrebbe violare la Direttiva 2000/78 della CE, che sancisce il principio della parità di trattamento tra lavoratori. La disparità nelle indennità di trasferimento creerebbe infatti una discriminazione economica ingiustificata tra lavoratori che svolgono lo stesso tipo di attività, soggetto alle stesse responsabilità e condizioni operative ma differente solo per ubicazione geografica.
La petizione ha inoltre richiamato l’attenzione della Commissione sul valore reale dell’indennità di trasferta che spesso è limitata a un mero rimborso parziale dei pasti principali e che non valorizza il disagio del trovarsi per giorni lontano da casa. Nel concludere la sua richiesta, Tamburrini ha invitato la Commissione a esaminare la situazione, intervenendo eventualmente con misure correttive in difesa dei lavoratori italiani del settore trasporti.
“Chiedo alla Commissione Europea di esaminare se le disposizioni del Ccnl Trasporti e Logistica, così come applicate in Italia, violino il diritto dell'UE in materia di parità di trattamento e libertà di circolazione. Chiedo inoltre di intimare alle Autorità italiane di uniformare l'indennità di trasferta eliminando la disparità tra servizi nazionali e internazionali adottando ‘la fascia estera’ anche per gli autisti che svolgono il lavoro in ambito nazionale e, infine, richiedo di garantire che le indennità di trasferta non vengano ridotte a semplici rimborsi per i pasti”.
La petizione conclude: “Confido che la Commissione Europea voglia intervenire per garantire che i diritti dei lavoratori nel settore trasporti siano rispettati e che non vi siano disparità ingiustificate all'interno dell'Unione Europea”. Si attende ora il riscontro della Commissione che ha già registrato e protocollato la petizione, avvisando che le tempistiche potrebbero esser lunghe a causa dell’alto numero di richieste ricevute.
Marco Martinelli