Il trasporto aereo delle merci ha registrato una robusta crescita a marzo 2025, toccando livelli record per questo periodo dell’anno. Secondo i dati diffusi dall’International Air Transport Association, la domanda globale misurata in tonnellate-chilometro è aumentata del 4,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Ancora più marcato è stato l’aumento delle spedizioni internazionali, che hanno segnato un +5,5%. La capacità disponibile è cresciuta del 4,3% su base annua, con un’espansione del 6,1% nelle sole operazioni internazionali. Il fattore di carico è rimasto sostanzialmente stabile al 47,5%, segnalando un bilanciamento tra domanda e offerta.
Secondo Willie Walsh, Direttore Generale di Iata, questa solida prestazione potrebbe essere stata alimentata da un’accelerazione delle spedizioni in vista dell’aumento dei dazi annunciati all’inizio di aprile dall’amministrazione statunitense. In parallelo, la progressiva riduzione dei costi del carburante, scesi del 17,3% rispetto all’anno precedente, ha rappresentato un ulteriore fattore favorevole per gli operatori cargo, garantendo un sollievo sui margini in un contesto economico globale ancora caratterizzato da incertezza.
Nel dettaglio regionale, l’Asia-Pacifico ha confermato il proprio ruolo trainante nella ripresa del trasporto aereo merci, con una crescita della domanda del 9,6% accompagnata da un’espansione della capacità dell’11,3%. Prestazioni simili sono state registrate in Nord America, dove la domanda è aumentata del 9,5%, mentre la capacità ha segnato un +6,1%.
In Europa, la crescita si è mantenuta solida ma più contenuta, con un incremento della domanda del 4,5% e della capacità del 2%. Anche l’America Latina ha mostrato segnali incoraggianti, riportando un +5,8% nella domanda e un +4,7% nella capacità. Decisamente più contrastati i risultati nel Medio Oriente, dove la domanda è calata del 3,2% a fronte di un leggero aumento della capacità (+0,8%). Ancora più marcata è stata la contrazione in Africa, che ha visto crollare la domanda del 13,4%, mentre la capacità disponibile è paradossalmente aumentata del 10,5%, accentuando il divario tra offerta e domanda.
Questi andamenti regionali si inseriscono in un contesto macroeconomico in moderata espansione: la produzione industriale globale è cresciuta del 3,2% e i volumi commerciali del 2,9%, sostenuti da livelli di inflazione contenuti in gran parte delle economie avanzate. Tuttavia, il quadro resta disomogeneo, come mostra la deflazione in Cina (-0,1%) in contrasto con l’inflazione moderata rilevata negli Stati Uniti (2,4%), nell’Unione Europea (2,5%) e in Giappone (3,6%).