Il trasporto aereo delle merci torna a crescere su scala globale, registrando un deciso rimbalzo nella ventesima settimana dell’anno (12–18 maggio 2025), con un incremento dei volumi del +6% rispetto alla settimana precedente. A guidare la ripresa sono stati soprattutto i carichi provenienti dall’Asia-Pacifico, spinti dalla riattivazione della domanda successiva alle festività in Giappone e Corea del Sud e dall’attenuazione delle politiche tariffarie tra Stati Uniti e Cina. È quanto emerge dall’aggiornamento settimanale diffuso il 23 maggio da WorldACD Market Data.
Secondo i dati raccolti, circa due terzi della crescita globale della ventesima settimana si può attribuire all’aumento delle spedizioni in partenza dalla Cina e da Hong Kong (+8%), dal Giappone (+60%) e dalla Corea del Sud (+21%). Queste impennate riflettono la fine della Golden Week giapponese (29 aprile–6 maggio) e della Festa dei Bambini in Corea (5 maggio), durante le quali i volumi si erano temporaneamente ridotti. Nel complesso, le esportazioni aeree dalla macro-regione Asia-Pacifico sono salite dell’11% su base settimanale. Anche altre aree geografiche hanno mostrato segnali positivi: il Medio Oriente e il Sud Asia (Mesa) hanno registrato +11%, mentre l’Europa ha segnato +6%.
Determinante per la ripresa del traffico è stata la recente – anche se provvisoria - distensione nei rapporti commerciali tra Washington e Pechino. Dopo l’abolizione, il 2 maggio, dell’esenzione dai dazi (de minimis) per le merci di basso valore e il contestuale inasprimento delle tariffe statunitensi sui prodotti di origine cinese, il settore subì un calo netto, con numerose sospensioni nei voli cargo transpacifici. Tuttavia, l’accordo provvisorio raggiunto il 12 maggio, che prevede la cancellazione di alcuni dazi, la sospensione di altri per 90 giorni e un parziale ammorbidimento delle norme sul de minimis, ha prodotto un effetto immediato: nella ventesima settimana, i volumi Cina/Hong Kong–Stati Uniti sono aumentati del 19% rispetto a quella precedente.
Il dato di metà maggio riporta quindi il traffico su livelli simili a quelli di inizio aprile, dopo due settimane di calo significativo, e lo riavvicina anche ai picchi registrati a fine febbraio e marzo, quando si era verificata una corsa alle spedizioni in vista dell’aumento tariffario. I noli spot su questa rotta si sono stabilizzati attorno ai 4 dollari per chilogrammo nelle ultime due settimane, dopo un’impennata registrata nella seconda metà di aprile, soprattutto da Hong Kong.
Parallelamente, anche le esportazioni dalla Cina e da Hong Kong verso l’Europa hanno mostrato un andamento positivo: +9% da sola la Cina nella settimana 20, con volumi combinati tornati ai massimi del 2025 e vicini ai livelli di alta stagione (novembre-dicembre 2024). I noli, però, mostrano segnali contrastanti: mentre quelli dalla Cina all’Europa sono calati del 5% (3,71 dollari/kg), quelli da Hong Kong sono leggermente risaliti (+2%, 4,39 dollari/kg), pur rimanendo tra i valori più bassi dell’anno.
A livello globale, la crescita è stata in parte attenuata dalla diminuzione dei carichi provenienti da America Centrale e Meridionale (-4%), soprattutto a causa del calo della domanda di fiori dopo la Festa della Mamma (celebrata l’11 maggio in molti Paesi). Flessioni marginali si sono registrate anche per le origini nordamericane (-2%) e africane (-1%).
Su base quindicinale, i volumi dall’America Latina sono scesi del 23% rispetto alle due settimane precedenti, ma restano comunque superiori del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Al contrario, quasi tutte le altre aree geografiche hanno mostrato volumi in crescita rispetto all’anno scorso, fatta eccezione per il Mesa (-2%) e il Nord America (stabile).
Il prezzo medio globale del trasporto aereo merci nella ventesima settimana si è attestato a 2,33 dollari/kg, in lieve aumento del 2% rispetto a quella precedente, grazie soprattutto al contributo dell’Asia-Pacifico. Tuttavia, si tratta ancora di valori inferiori del 4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un andamento analogo si osserva per i noli spot, che hanno raggiunto in media i 2,50 dollari/kg (+2% settimanale), ma restano del 3% sotto i livelli dell’anno scorso. Il calo più marcato si registra proprio nella regione Mesa: -23% per le tariffe spot e -15% per le medie generali rispetto a maggio 2024, quando i prezzi erano ancora gonfiati da condizioni eccezionali.