Ad aprile 2025, il trasporto aereo mondiale delle merci – misurato in tonnellate-chilometro – ha registrato un aumento del 5,8%,rispetto allo stesso mese dell’anno precedente confermando la traiettoria positiva in atto da inizio anno. Su base mensile, la domanda destagionalizzata è cresciuta del 2,3% rispetto a marzo. Il traffico internazionale, che rappresenta l’87% del totale, ha prestazioni ancora migliori, con un incremento del 6,5% rispetto ad aprile 2024. Lo riferisce la Iata nel suo rapporto mensile.
Il dato è particolarmente significativo in un contesto in cui la capacità ha toccato un massimo storico di 52,4 miliardi di tonnellate-chilometro disponibili, crescendo del 6,3% su base annua. Il risultato è un coefficiente di riempimento sostanzialmente stabile al 43,9% (-0,2 punti percentuali), segno che la crescita della capacità è stata ben assorbita dalla domanda. La distribuzione della capacità continua a favorire gli aerei passeggeri con stiva (belly-hold), che rappresentano il 54,6% dell’offerta (+6,9% su base annuale), mentre i cargo dedicati coprono il restante 45,4%, anch’essi in crescita (+7,1%).
La prestazione regionale mostra però forti differenze. L’America Latina e i Caraibi si confermano come il mercato in più rapida espansione, con un balzo del 10,1% della domanda e un aumento della capacità dell’8,5%. Il fattore di carico migliora di 0,6 punti percentuali, raggiungendo il 39%, trainato dalle esportazioni floreali legate alla Festa della Mamma e da traffici di prodotti deperibili.
Molto dinamica anche l’area Asia-Pacifico (+10% il traffico e +9,4% la capacità), spinta soprattutto dall’anticipo delle importazioni statunitensi prima dell’entrata in vigore dei nuovi dazi del 2 maggio. Il carico medio per volo raggiunge il 44,8% (+0,3 in variazione percentuale), in linea con la crescita dei volumi. Il Nord America mostra un'espansione più contenuta: +4,2% nella domanda, con un fattore di carico in lieve calo (38,6%, 0,2 in variazione percentuale).
L’Europa segna una crescita del 2,9% nei volumi e mantiene il traffico in tonnellate-chilometro più elevato fra tutte le macro-aree (51,9%), pur con una flessione dello 0,2%. Nel Medio Oriente (+2,3% traffico e +5,5% capacità), il carico medio si riduce di 1,3 punti (43,5%), mentre l’Africa torna in territorio positivo (+4,7%), ma con un rilevante squilibrio tra domanda e offerta: la capacità cresce del 9,7%, riducendo il fattore di carico al 41,6% (-2,0 in variazione percentuale).
Per quanto riguarda i corridoi commerciali, aprile segna un’importante ripresa delle rotte intercontinentali. In particolare, il traffico tra Europa e Asia mostra la crescita più marcata: +11,3% rispetto all’anno precedente. Ottimo risultato anche per la direttrice Medio Oriente–Asia (+6,7%), seguita dall’asse intra-Asia (+5,4%). Contrastano con questi dati i segmenti intra-regionali, in particolare l'intra-Europa, che continua la sua traiettoria negativa con un calo dell’8,8%.
In controtendenza, l’Africa-Asia, pur ancora in negativo su base annua (-7,9%), ha mostrato un recupero importante rispetto a marzo, con un aumento mensile di 30 punti percentuali, segnale di una crescente presenza logistica cinese sul continente africano. Segnali di assestamento anche sulla rotta Medio Oriente–Europa: nonostante un calo annuo del 4,6%, si registra un miglioramento rispetto al mese precedente (+2,6 in variazione percentuale), in parte dovuto ai nuovi tracciati imposti dai rischi geopolitici nel Mar Rosso e alla riallocazione dei flussi tra Europa e Asia.
Dal punto di vista dei costi operativi, aprile ha confermato la fase discendente del prezzo del carburante: il Brent si è attestato a 67,8 dollari al barile (-24,8% su base annuale), con il jet fuel in calo del 21,2% su base annua e del 4,1% rispetto a marzo. Ciò ha contribuito a ridurre il crack-spread a 17,5 dollari. I rendimenti cargo (inclusi i supplementi carburante) sono aumentati dell’1,7% sia su base annua che mensile, segnando il secondo mese consecutivo di rialzo, favorito dalla forte domanda e da un contesto energetico più favorevole.
Secondo la Iata, l’aumento stagionale dei voli passeggeri porterà nuova capacità belly-hold nei prossimi mesi, contribuendo a mantenere il traffico sotto controllo. Tuttavia, le prospettive restano incerte: l’introduzione dei dazi statunitensi potrebbe ridisegnare i flussi globali, mentre la debolezza dell’economia europea e i ritardi nella consegna degli aeromobili rappresentano ulteriori fattori di rischio.