Il progetto cinese del cosiddetto “Canale di Suez ferroviario” si sta affermando come uno dei più rilevanti programmi infrastrutturali eurasiatici, ridefinendo i flussi commerciali tra Asia ed Europa. Al centro si trova Chongqing, trasformata in nodo manifatturiero e logistico in grado di sostenere una rete ferroviaria intercontinentale alternativa alle rotte marittime tradizionali e ai transiti sul territorio russo.
Il sistema di trasporto delle merci su rotaia dalla Cina all’Europa è articolato su tre direttrici principali. Il corridoio settentrionale, che attraversa Russia, Bielorussia e Polonia fino a Duisburg, ha subito contrazioni a causa delle tensioni geopolitiche generate dal conflitto in Ucraina. Per questo motivo ha guadagnato centralità il Middle Corridor, che collega Chongqing con l’Europa passando per Kazakistan, Mar Caspio, Azerbaijan, Georgia e Turchia. Dal 2024 è attivo anche il corridoio meridionale, l’Asean Express, che unisce il Sud-Est asiatico con la Cina sudoccidentale, già capace di generare nei primi mesi di attività traffici per 1,9 miliardi di yuan.
Le prestazioni operative dei servizi sono rilevanti. L’Asean Express copre la tratta Vietnam-Europa in diciannove giorni, con una riduzione dei tempi del 50% rispetto al trasporto via mare. I collegamenti diretti Chongqing-Duisburg vengono completati in meno di due settimane, contro i 30-40 giorni della rotta marittima. La rete China-Europe Railway Express ha superato nel novembre 2024 la soglia dei 100mila convogli, con oltre 11 milioni di teu trasportati per un valore di 420 miliardi di dollari. Nel solo 2024 i treni operati sono stati 19mila, pari a 2,07 milioni di container, con incrementi annuali a doppia cifra.
Il ruolo di Chongqing va oltre la funzione di hub ferroviario. La città rappresenta un polo industriale di primo piano: produce un terzo dei laptop mondiali, il 90% dei terminali di rete informatica e circa un ottavo delle automobili cinesi. Il settore elettronico ha registrato un’espansione del 13,9% nel 2023, mentre l’automotive accelera sulla transizione ai veicoli elettrici, con investimenti superiori a 20,5 miliardi di yuan (circa 2,45 miliardi di euro) per nuove fabbriche di batterie da parte di gruppi come Byd. L’integrazione della catena logistica è garantita dal Tuanjiecun Railway Container Center e da zone franche dedicate, che permettono la ristrutturazione di macchinari importati da re-esportare verso il Sud-Est asiatico.
Un’attenzione particolare è rivolta al Middle Corridor, considerato la vera alternativa geopolitica alle rotte attraverso la Russia. I volumi di traffico sono saliti da 586.000 tonnellate nel 2021 a oltre 4,4 milioni nel 2024. La ferrovia Baku-Tbilisi-Kars, operativa dal 2017, è stata potenziata per aumentare la capacità da 6,5 a 17 milioni di tonnellate annue entro il 2034. L’ingresso della China Railway Container Transport Corporation nella joint-venture del Middle Corridor, formalizzato nell’agosto 2025, porta capitali e competenze al progetto. Inoltre, l’accordo tra Kazakhstan e Turchia firmato nel luglio 2025 introduce servizi ferroviari regolari, procedure doganali semplificate e digitalizzazione documentale per accelerare i flussi.
Sul fronte tecnologico, la rete ferroviaria adotta strumenti digitali come la piattaforma 95306, che consente tracciamento in tempo reale, gestione documentale basata su blockchain e manutenzione predittiva dei convogli. Parallelamente vengono sviluppati progetti ambientali, tra cui il corridoio dell’idrogeno lungo il Western Land-Sea Corridor, con stazioni di rifornimento dedicate e la diffusione di camion a celle a combustibile. La collaborazione con Singapore Yige New Energy Group punta a integrare soluzioni di logistica intelligente ed energia verde.
Le prospettive future restano però ancora condizionate da elementi critici. I colli di bottiglia alle frontiere di Khorgos e Brest-Małaszewicze rallentano i flussi e incidono negativamente sulla crescita prevista del mercato. I costi rimangono superiori a quelli marittimi, rendendo ancora necessario il supporto dei sussidi governativi. Tuttavia, l’espansione programmata con il Chongqing Hub Port Industrial Park, che prevede investimenti per 181,3 miliardi di yuan (circa 21,7 miliardi di euro) e oltre 218 progetti attivati, mostra come la Cina intenda rafforzare ulteriormente la funzione della città come piattaforma produttiva e logistica eurasiatica.


































































